Scanno Racconti
20 Agosto 2025
I racconti della faretra
GLI ORTI
Matilde Di Cesare
Appariva con la sua facciata cinquecentesca e quel rosone che portava spicchi di luce all'interno e guardava quello di Santa Maria della Valle. Il piazzale antistante libero, a scivolare leggermente verso il ponte. A ingentilire e profumare l’aria, gli orti ai due lati. L’attiguo convento li sovrastava e al girar del sole offriva la sua ombra. Vi si accedeva attraverso un cancello sormontato da cornice settecentesca. La foce respirava e il saltare precipitoso dell’acqua annunciava la primavera.
Gli orti sono stati soffocati con il cemento, il convento costretto ad affacciarsi su una spianata che ne deforma la prospettiva. Ma ci distraiamo con il tormentone del lago a forma di cuore e con l’impresa del costume.
Permetteremo ancora questi orrori, gli inchini ai notabili di turno e dediche di piazze già riconosciute da secoli ad altri (vedi piazza San Giovanni Battista, sfrattato il Santo
anche dalle autorità ecclesiastiche)?
Io restituirei il maltolto a San Giovanni e intitolerei così la piazza:
Piazza S. Giovanni
dei Pastori e dei Minatori