ARROSTICINO E PRESIDIO SLOW FOOD: LA RETE APPENNINICA PRONTA A COSTRUIRE UNA FILIERA DI QUALITÀ

A seguito della doverosa precisazione da parte di Slow Food Abruzzo circa le condizioni alla base per la possibile definizione di un Presidio dell’arrosticino abruzzese, riteniamo importante ribadire che la carenza di animali da carne evidenziata riguarda la struttura produttiva presente nelle aree interne e sulle montagne dell’Appennino abruzzese, e non il sistema produttivo in sé, che resta solido, competente e ricco di potenzialità, anche in termini di rilancio di una nuova stagione per la pastorizia..
Noi del Consorzio IGP Agnello del Centro Italia e la Rete Appia, esprimiamo piena disponibilità a collaborare con le istituzioni competenti – dalla Regione Abruzzo al Ministero dell’Agricoltura alle organizzazioni professionali. – per avviare misure concrete che incentivino il reinserimento dei greggi a presidio dei pascoli dnella montagna abruzzese, condizione essenziale per colmare il divario produttivo attuale ed investire su una filiera dell’arrosticino che trovi nel territorio la sua centralità.
Il Consorzio di tutela dispone già di un sistema di tracciabilità efficace, che potrebbe costituire la base per l’attivazione di una filiera certificata, favorendo tempi rapidi per un eventuale riconoscimento ufficiale.
Inoltre, grazie alla capillarità territoriale della Rete Appia, che opera su scala nazionale, siamo pronti a coinvolgere tutte le realtà pastorali delle aree montane italiane in un percorso comune di valorizzazione, di recupero ambientale e di sviluppo locale, che sia sensibile anche al tema dei pascoli e della salvaguardia della biodiversità attraverso sistemi di allevamento slow..
A fronte della crisi delle aree interne e montane, e delle difficoltà di ricambio generazionale che la pastorizia affronta da anni, il mercato degli arrosticini in rapida e costante crescita rappresenta un’opportunità che sarebbe gravissimo trascurare, lasciando campo libero ai produttori esteri e ai sistemi di allevamento intensivi che si sono attrezzati per intercettare la domanda.
Chiediamo dunque l’apertura di un tavolo di consultazione, volto a risolvere le criticità attuali, ma soprattutto ad avviare un progetto condiviso per il ripopolamento produttivo delle praterie appenniniche oggi abbandonate, promuovendo sostenibilità, presidio del territorio e qualità dei prodotti, assieme al giusto riconoscimento dell’importanza degli allevatori e delle tradizioni locali.
Nunzio Marcelli, Presidente Rete Italiana della Pastorizia
Giampaolo Tardella, Direttore del Consorzio di tutela dell’agnello del Centro Italia I.G.P.