Domani a Scanno offerta delle “Sagne con la ricotta”
Stasera distribuzione dei panini con la porchetta

Domani, 17 gennaio, Scanno festeggerà S. Antonio Abate con la distribuzione delle “Sagne con la ricotta”. È un’antica tadizione che risale ai tempi dei chierici ospedalieri di Sant'Antonio Abate, quando a Scanno (XIV-XV) avevano un monastero e usavano offrire ai poveri un piatto di sagne, condite con la ricotta, per ricordare il Santo, di nobile famiglia, che si era spogliato di tutti i suoi averi, prima di ritirarsi eremita nel deserto.
È detto Barone dagli Scannesi perché nel rione dov’è la chiesa del Santo vi era un barone caritatevole, ma anche perché i Santi sono i Baroni della Chiesa. Le sagne verranno cotte in un grosso caldaio mentre si celebra la santa messa. Al termine saranno benedette dal parroco e poi distribuite ai presenti.
Questa sera vigilia della festa verrà acceso un fuoco davanti alla chiesetta del Santo e saranno distribuiti panini con la porchetta, offerti da Augusto Maiorano, non venendo meno a quanto iniziato da suo padre per lo scampato pericolo, dopo aver implorato il Santo,  dal fuoco che stava incendiando il tetto della sua casa in fondo alla Codacchiola.

Su questa sentita e antica tradizione riportiamo quanto descritto nel 1879 da Antonio De Nino, demologo, nel primo volume di “Usi e costumi Abruzzesi” dal titolo “Una cucina innanzi alla chiesa”.

Scanno sta a metri 1050 sul livello del mare. Nella festa di sant’Antonio abate, ai 17 gennaio, è raro che non si battano i denti! Eppure, i procuratori della festa, tetragoni ai colpi di freddo, sempre, già s’intende, per devozione del santo, fanno il giro del paese per raccogliere farina, legumi, uova  e altro. Con la farina fanno una immensa quantità di lasagne: dette nella lingua nostrale, in moltissimi luoghi , semplicemente sagne. Si accende poi un gran fuoco innanzi la porta della chiesa; e, sopra un gran treppiedi, posa un caldarone con fagioli e acqua e sale e olio, se di venerdì o sabato, o col semplice lardo, se di altro giorno. Il caldarone bolle; le lasagne sono capovolte nel recipiente; sono già cotte. Intorno alla sacra cucina è la folla dei divoti famelici. Chi ha un piatto preparato, chi una zuppiera, chi il tegame, chi la scodella, chi la pignatta…;  e tutti si lamentano del ritardo. – Attendete un altro poco… siate un po’ cristiani! - Nella porta della chiesa comparisce un prete col piviale e dà la benedizione al gran caldaio. Allora cessano gli indugi. Tutti stendono la mano verso il procuratore cuoco: metti qua, metti là… a me prima… perché no a me? m’aspetta la nonna… Ti venga una gobba? Ah! m’hai lessato un dito… Mettilo tra la cenere!... Te lo ficcherei in un occhio!… Intanto la neve cade a grandi fiocchi , e nessuno ci fa caso. 

Oggi alle ore 17,30 sarà celebrata la Santa Messa nella chiesetta di Sant’Antonio Abate. A seguire l’offerta dei panini con la porchetta. Prima della Santa messa sarà acceso sul sagrato un fallo, per smorzare il freddo in un ambiente innevato.