Il lunedì del direttore

Loro: "Villalaghesi Doc" - I Residenti: "Ignavi di tutto"

LA GIORNALISTA E SCRITTRICE Oriana Fallaci, amata e contestata per i suoi articoli e libri, letti in tutto il mondo, ebbe a dire: “Vi sono momenti in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo”. 
Questa frase, in 35 anni di attività, ha sempre guidato il mio cammino di giornalista. Non mi sono mai turato gli orecchi, ma ho sempre dato ascolto a chi chiedeva un mio intervento su questo giornale, per dar voce a chi voce non ha.
Il 6 Settembre scorso è apparso nell’account FB di Vittoria Caranfa, presidente dell’Associazione Culturale “Antico borgo” di Villalago, un inquietante (per usare un eufemismo) post, che ha definito i componenti della sua associazione: “Villalaghesi Doc”, mentre i residenti: “Villalaghesi ignavi di tutto”.
 Andiamo in ordine. Ecco l’intero post della Presidente:



Un grande plauso - scrive Vittoria - a tutti i volontari dell’associazione antico borgo per l’immenso lavoro svolto durante l’estate a Villalago. Tante le iniziative culturali, sociali, musicali con una grande partecipazione di turisti, abitanti estivi di Villalago, proprietari di seconde case. Assenti non giustificati i cosiddetti Villalaghesi residenti che ignavi di tutto proseguono nel loro immobilismo e chiusura alla conoscenza, alla cultura, alla valorizzazione del borgo, alla trasmissione di valori tradizionali. La massima espressione della loro perseveranza si è mostrata nella non partecipazione al corteo del matrimonio antico … che si è potuto fare grazie ai turisti e ai non residenti. Tutto ciò con l’ardire di criticare e di buttare tutto nel cestino delle cose vecchie. Tradizioni, cultura da tramandare, ricchezza popolare da rivivere.
Da sempre vige una regola chi agisce, costruisce, arricchisce la conoscenza è passibile di critica, di maldicenza… Chi è seduto nel triste far niente usa la bocca e sparla, l’unico interesse è distruggere e cullarsi nell’ozio. 
Attenti, Dante Alighieri, nella Divina Commedia, li castiga e li mette nell’Antinferno, perché non degni né delle pene dell’Inferno, né delle gioie del Paradiso. Che triste destino. 
Gli ignavi di ieri sono gli indifferenti di oggi. Costruttori del niente, apatici però con il sapere di chi ignora e di chi non può vivere del bene comune.
Il nostro merito si esalta e si riscontra nel lavoro assiduo e costante, nella collaborazione di volontari preparati e ricchi della loro passione per Villalago. In questi anni la nostra associazione si è adoperata in tutti i campi per far sì che  Villalago arrivasse alla notorietà nazionale, prima con la pubblicità sui social con foto e con iniziative che hanno esaltato le bellezze del borgo, successivamente con l’accoglienza fatta ai turisti nei musei, visite guidate al Mulino di scuole e gruppi, punto di riferimento per turisti per informazioni storiche, culturali e artistiche. Piante e fiori per abbellire gli scorci del centro storico. 
L’apprezzamento e i risultati sono le nostre medaglie, il riconoscimento e la gratitudine il premio per il nostro impegno di appartenenza e di valori condivisi della nostra comunità.
Villalago uno dei borghi più belli d’Abruzzo, ormai da anni visitato da molti turisti, necessita di avere più rispetto.
I volontari, uomini e donne temerarie, possono forse non piacere a tutti ma hanno un privilegio quello della creatività e dell’amore per il proprio paese di nascita che li riconosce come villalaghesi doc. La perfezione non ci appartiene ma l’attitudine al fare è la nostra filosofia di vita. Un saluto di quasi fine estate a tutti coloro che si sentono Villalaghesi doc.



Evviva! Finalmente Villalago ha persone che l’amano e lavorano per renderla grande. Tanto l’ama la dott.ssa Vittoria da abbandonarla insieme alla sua famiglia per andare a stare nella bella e accogliente città di Sulmona, mentre i cittadini, definiti “ignavi di tutto”, sono restati, subendo tutti i disagi di un paese di montagna. Di manifestazioni ludiche e culturali i restanti ne hanno fatto tante. Dov’era la signora Vittoria?  
I Villalaghesi residenti che non seguono le loro manifestazioni (evidentemente non interessati) non sono degli “ignavi di tutto”, ma persone libere, che sanno scegliere, “criticare e buttare tutto nel cestino delle cose vecchie” (per dirla con le parole della presidente, ma non per le strade del centro storico del paese), 
tutto ciò che è fatto con evidenti manomissioni, che non danno più “conoscenze” ed emozioni. 
La dottoressa lo sa più di me, che il vocabolario della Treccani, definisce gli ignavi, persone “accidiose, indolenti, infingarde, pigre, codarde, vili”. Meritano veramente queste offese coloro che non seguono le manifestazioni dell’Antico Borgo? 
I Villalaghesi sanno che i “Musei” sono stati costituiti da Mario Caranfa, insieme a Pasquale Ciancarelli, allora assessore comunale, che con passione e dedizione ha saputo chiedere le “robe vecchie” ai compaesani che volentieri e gratuitamente le hanno concesse; come sanno che Mario Caranfa per tanti anni è stato l’ideatore e promotore della rappresentazione del  “Matrimonio antico”, che sapeva organizzare e coinvolgere i giovani; sanno ancora che il Mulino è stato restaurato dall’Associazione le Acli di Scanno e Villalago, insieme ai fratelli Grossi, con il loro lavoro e la loro espertizia. 
Come mai a Mario è stata tolta perfino la chiave dei musei e a Fabrizio Zani gli è stato dato lo “sfratto” dalla biblioteca? Voi dell’associazione, persone di grande cultura, perché non vi siete ribellate? Avete trovato il piatto pronto, senza che vi siate preoccupate minimamente di fare la spesa, mentre molti, oltre al lavoro, hanno speso anche qualcosa di proprio. 
L’associazione l’Atelier, che edita questo giornale, di manifestazioni in 35 anni ne ha fatte tante. E fa promozione di Villalago quotidianamente con le immagini della webcam, senza chiedere contributi a nessuno. Quest’estate ha celebrato la quarta edizione della “Notte Bianca del Libro” insieme ad altre associazioni e non è stata a guardare se tra le tante persone c’erano Vittoria e i membri della sua associazione. I ragazzi della pro loco hanno fatto le loro e nemmeno questi si sono “avventati” contro i loro compaesani assenti, rispettando la loro libertà di scelta. E così anche le altre associazioni.  
Cari “Villalaghesi doc” siete passati dalle offese “ad personam” a quelle collettive. Un bel progresso per un’associazione culturale. Bravi! E poi qualcuno scrive che a dividere è questo giornale, che non ha mai dato dell’ignavo a nessuno. La sua redazione ha presente l’ammonimento di Oriana Fallaci: “Vi sono momenti in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo”. Lo assolve con educazione (a volte con durezza verso le istituzioni) ma senza offendere la dignità di chicchessia. Villalago è di tutti, ma più dei residenti. Essi meritano il rispetto, perché il paese è ancora vivo, grazie alla loro “cocciuta” restanza. Non lo si dimentichi e si smetta con inopportune prosopopee! r.g.