In viaggio per la Spagna dalle Andorre all'Andalusia
Quarta tappa: Malaga, città andalusa sulla Costa del Sol
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Partiamo da Barcellona alle ore cinque del mattino. Dobbiamo percorrere 1034 chilometri per essere nel
tardo pomeriggio a Malaga. Per non perdere tempo, in albergo ci preparano la
colazione al sacco, per poterla consumare in un'area di servizio. Decidiamo di
annullare la sosta a Valencia, dove è previsto il pranzo. Usciamo da Barcellona con le tenebre della notte e la
salutiamo con rammarico. Il gruppo è silenzioso, ancora insonnolito e molti si appisolano, cullati dal pullman.
Quando arriva dal mare la luce del nuovo giorno stiamo per abbandonare la
regione catalana ed entrare in quella della Mancia. Questo nome ci ricorda le
storie di un cavaliere, “irto e spigoloso”, uscito di senno, che vede nemici da combattere ovunque. E ci pare quasi di scorgerlo cavalcare col suo fido scudiero per l'altopiano
della Meseta. Un territorio che a Nord diventa sempre più arido. L'autostrada corre tra le Sierre costiere e l'interno, per cui vediamo
alla nostra sinistra campi coltivati, mentre sulla destra questi sono sempre più radi. E' spettacolare, comunque! La Meseta è stata utilizzata spesso per girare i film di pistoleri e cow-boy. Molti sono le
presenze di pale per l'energia eolica, ma altrettanto numerose sono anche gli
impianti fotovoltaici. Quando il gruppo si è del tutto svegliato le nostre giovani donzelle Angela e Rita, con l'aiuto degli autisti,
ci preparano un buon caffè. Facciamo poi una sosta tecnica in un'area di servizio e ne approfittiamo anche
per delle spese. Il viaggio riprende in allegria. Verso l'una alcune sagome di
toro, poste sulle alture, ci annunciano che siamo entrati nella regione
dell'Andalusia. Da Lontano, nella nostra sinistra, scorgiamo la Sierra Nevada,
con le sue cime innevate. Le località turistiche della catena ospitarono i mondiali di sci alpino del 1996. Abbiamo
abbandonato la Meseta e la campagna diventa sempre più ricca di coltivazioni. Verso le due, una nuova sosta per il pranzo. Antonio,
Francesco e Andrea, i nostri tre autisti, hanno comprato del pane e tirano fuori una caciotta di formaggio e un buon
salame. Un pic-nic veramente gustoso. Quando ripartiamo i chilometri da fare
sono molto meno della metà e prevediamo di essere a Malaga per le 18,00, in un'ora in cui è ancora giorno, considerando la posizione della Spagna rispetto al sole.
L'Andalusia è la terra dell'olio e quasi tutte le località fanno parte dell'Itinerario dell' Ulivo di Jaén. La Spagna è la maggiore produttrice a livello mondiale. E ce n'accorgiamo subito, nel
vedere immense distese d'Ulivo, in lunghi filari. Restiamo meravigliati. Questi
ci accompagnano fino a Malaga. Entriamo dalla parte nuova della città, diretti in albergo, dove prendiamo possesso delle nostre camere.
L'appuntamento è dopo mezz'ora per far un tour al porto.
tutti puntuali risaliamo sul pullman, per il porto turistico, centro nevralgico di Malaga. Lo visitiamo in lungo e
in largo e poi a cena in albergo. Il programma serale prevede la visita by
night con guida turistica al centro storico della città. Malaga è nota a noi Italiani per una canzone di Fred Bongusto e per la città natale di Picasso, il celebre pittore andaluso.
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La cena, a base di prodotti spagnoli, è gustosa. Subito dopo ci prepariamo per l'escursione notturna. Incontriamo la
nostra guida e con il pullman saliamo alla collina di Gibralfaro dove si trova
il Castello e l'L'Alcazaba, una fortezza di epoca musulmana, per vedere la città dal "parador" la cui terrazza offre uno splendido panorama della città.. Malaga con tutte le sue luci è bella e affascinante.
Dall'Alcazaba scendiamo per visitare il centro storico. Iniziamo da Piazza de la Merced, dove
vi è la casa natale di Picasso e poi scendiamo a visitare i resti del teatro romano
che risalgono all'epoca augustea. Girovaghiamo per il centro storico, pieno di
ristoranti e bar, tutto pedonabile, per arrivare all''imponente Cattedrale di Málaga, il principale edificio religioso della città, ribattezzata dai locali La Manquita (la piccola monca), mancando una delle
torri campanarie che dovevano abbellire la facciata, che non fu mai terminata.
A fianco della Cattedrale sorge in stile barocco il Palazzo Episcopale.
Passeggiamo per La calle Marqués de Larios, principale via e cuore pulsante del centro storico, con tanti
negozi e luci.
E poi a mezzanotte tutti in albergo per il riposo notturno.
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