MARTEDI 12 AGOSTO PELLEGRINAGGIO A PIEDI E SANTA MESSA AL MONASTERO DI SAN PIETRO DEL LAGO

Ieri mattina, in previsione del pellegrinaggio a piedi al Monastero di San Pietro del Lago, alcuni “volenterosi” sono andati a tagliare erba e sterpi che inevitabilmente crescono ogni anno nell’area archeologica dove sono visibili, dopo  le campagne di scavo archeologico, i resti del Monastero di San Pietro del Lago, fondato intorno all’Anno Mille da San Domenico Abate. L’area in cui sorse è una valletta, chiamata Vallocchie, a ridosso della riva destra del Sagittario, a circa due miglia dall’odierna Villalago e al disotto dei Prati di Castro nel versante orientale. La zona, per la presenza di numerose sorgenti, era in gran parte acquitrinosa. Ancora oggi il versante Nord-Est viene chiamato Padula. Su un pianoro ivi situato, che guarda la Valle del Sagittario, è possibile che sorgesse un abitato di epoca romana. Lo farebbero supporre i ritrovamenti di monete, sigilli, bronzetti, vasellami, lance, ma soprattutto l’indicazione del Mommsen di una lapide funeraria, trovata nei pressi del Monastero. Da qui, inoltre, partiva l’antica strada, sopra i Prati di Castro, verso il diverticolo della cosiddetta Via Numicia. E per finire, va considerato anche che la maggior parte dei monasteri sorsero nei pressi o su decadute costruzioni romane, private e pubbliche, per servirsi di quel materiale edilizio.
San Pietro del Lago, finché non venne abbandonato dai monaci nel 1474, ebbe vita rigogliosa. Nella Diocesi di Valva la sua importanza fu inferiore solo ai monasteri di S. Spirito del Morrone e di S. Benedetto in Perillis. Nel secolo XI acquistò tale importanza tanto da avere il suo nome nella dodicesima formella delle porte di bronzo della Basilica di Montecassino.
La Valle del Sagittario, con il Monastero, e con le sue grancie in Villalago, Frattura, Cocullo, Bugnara e Introdacqua subì un radicale processo di bonifica, che mutò zone incolte in campi fecondi.
Oltre all’agricoltura i monaci diedero impulso alla pesca, all’allevamento e all’artigianato.
Quello del prossimo 12 Agosto è un pellegrinaggio devozionale in memoria dell'arrivo a Villalago nel 2017, proprio in tale data, dell'Urna con le Reliquie di San Domenico. 
Sono ormai, con quello di quest’anno, otto anni che l’Associazione L’Atelier, promotrice della campagna di scavo, lo organizza insieme al parroco di Villalago don Alain. 
IL PROGRAMMA
Ore 8.00: raduno in Piazza Celestino Lupi e partenza a piedi per l'area archeologica del Monastero di San Pietro del Lago (Tempo: 45 minuti in strada sterrata di facile percorso anche per i bambini).
Ore 8,30: raduno in Piazza Celestino Lupi e partenza di coloro che intendono arrivare al Monastero con un mezzo proprio.
Ore 9.30: Santa Messa
Seguirà una colazione offerta dall'Ass. Culturale L'Atelier.
Ore 11,00: partenza per Villalago.