Scanno Racconti
6 Agosto 2025
I racconti della faretra
Per un’introduzione al Catenaccio
Matilde Di Cesare
Una trasmigrazione di anime. Di questo si trattava.
Con piccoli colpi di bastone controllava che i pomodori, distesi su un telo bianco ad essiccare, seguissero un sano decorso. In piedi stava quella donna: con fare scientifico, ma senza quella rigidità che il termine evoca, metteva in atto la sua tecnica. Si muoveva leggera attorno a quel telo accompagnandosi sovente con canzoni della devozione mariana. Quante volte da bambina avrà assistito a quel rito. Così sua madre, la nonna, la bisnonna e nel tempo ancora più in là. Accadeva, poi, che quelle anime la raggiungessero ed ecco allora che abile intrecciava i capelli ai cordoncini colorati del copricapo e vestiva i pesanti tessuti con portamento leggero. Per la fatica di tutti i giorni, arrotolava la gonna fin sopra il ginocchio, in testa pesanti fardelli che riusciva a trattenere ancheggiando con ritmo sinuoso, sensuale. Sull'uscio con le comari, gustando una sigaretta, erano licenziose: trasgredivano, inconsapevoli, il rigido canone della scannese da cartolina e da Catenaccio per turisti. Censurate.
Piccoli gruppi su quegli usci disegnavano fiori con il tombolo e cerchi con il fumo.
Così vi voglio ricordare, mie care comari: come eravate.