Anversa degli Abruzzi Libri
27 Agosto 2025
“Parole alla paisana manera - Vocabolario del dialetto anversano"
Redazione
La sera del 15 Agosto, davanti a un numeroso pubblico, è stato presentato il libro "Parole alla paisana manera - Vocabolario del dialetto anversano" a cura di Teresa Pannullo. Un lavoro meritorio per non far disperdere il dialetto, la lingua parlata dagli Anversani, che con la scolarizzazione obbligatoria e con i mezzi di comunicazione di massa rischia di non essere più conosciuto. È un patrimonio culturale che va conservato e fatto conoscere, anche se ha perso nelle nuove generazione il suo valore comunicativo. È colpa anche della scuola che ne proibiva l’uso in classe, anche se negli anni ne è stata rivalutata l’importanza, come approccio all’insegnamento dell’Italiano. Ci sono le poesia dialettali di Raffaella Del Greco, poetessa e scrittrice anversana, e soprattutto il suo poemetto in versi nella lingua del suo paese, "U pecurale", che andrebbero meglio conosciuti e letti.
Riportiamo quanto scritto dalla curatrice Teresa Pannullo nella presentazione.
“Parole alla paisana manera — Vocabolario del dialetto anversano" è nato nell'ambito del progetto di Servizio Civile Universale denominato "Nella Va l l e del Sagittario" che ha preso il via per la prima volta ad Anversa degli Abruzzi a maggio 2024. Il progetto prevede che gli operatori volontari realizzino, a coronamento del loro servizio, un lavoro finale. Trovandomi nella veste di OLP, operatore locale di progetto, e dovendo assegnare un compito ai volontari Merita Dzaferi e Luca Palmini, ho pensato di fargli realizzare qualcosa legato alla cultura e alle tradizioni di Anversa. Il dialetto è una parte fondamentale dell'identità locale, è legato alla storia del paese e, purtroppo, mi sono trovata a considerare tristemente che nel giro di pochi anni rischia di scomparire.
L'idea iniziale, nata i primi giorni del 2025, era quella di far interagire Luca e Merita con le persone del posto proponendogli delle interviste in modo da conservare i suoni del dialetto. C'era però uno scoglio da superare: Merita, pur essendo nata in Italia, ha genitori macedoni di etnia albanese; Luca ha vissuto in Venezuela fino al 2017. Ad entrambi quindi mancava totalmente la conoscenza del dialetto anversano e avevano bisogno di un punto di partenza per iniziare col loro progetto. Il vocabolario doveva costituire proprio la base da cui iniziare e, nelle mie personali intenzioni, avrebbe dovuto contare circa cinquecento parole per consentirgli di ottenere un risultato soddisfacente. Partendo dai miei ricordi, effettuando ricerche sui testi dei nostri autori locali Raffaella Del Greco, Armando Milonis e Pasquale Mininni, avendo accesso agli
appunti di Angelo Di Giusto e Costanzo Giannantonio, prendendo spunto dai preziosi contributi degli intervistati, il vocabolario è arrivato a sfiorare le 1600 parole.
Il dialetto, come qualsiasi linguaggio naturale, evolve nel tempo. In questo testo si trovano termini in disuso da decenni i n quanto legati ad un tipo di vita che non esiste più, termini; ancora utilizzati, termini che potrebbero sembrare non corretti perché per la loro trascrizione si è costretti ad effettuare delle scelte a causa della mancata corrispondenza dei suoni con le vocali della lingua italiana. Per ovviare al problema
legato alla trascrizione e alla pronuncia delle parole, sono stati realizzati dei video nei quali Luca e Merita incontrano i nostri concittadini e gli chiedono di parlare in dialetto.
Questo elaborato va quindi a completarsi con l'Appendice al vocabolario del dialetto anversano", in cui una parte delle parole sono organizzate in capitoli tematici, e con i video, corrispondenti ai capitoli dell'appendice, disponibili sul canale Yo u t u b e "Il Dialetto Anversano", grazie ai quali è possibile ascoltare la pronuncia delle parole dialettali e i racconti di storie del passato.
Il nostro è un piccolo contributo per mantenere viva la memoria.