Villalago Tradizioni
23 Agosto 2025
Villalago ha festeggiato il suo Santo Patrono: San Domenico Abate
Redazione
La festa è stata aperta dal Complesso Bandistico “Città di Chieti”, che in mattinata ha percorso le strade del paese con marce sinfoniche tra le più allegre. Piazza Celestino Lupi pian piano ha iniziato ad animarsi di devoti, arrivati dai paesi vicini, ma soprattutto dai centri cultuali abruzzesi del Santo. La chiesa parrocchiale, con esposta la statua mezzobusto di San Domenico, ha visto un via vai di persone per venerare il Santo.
Verso le ore 11,00 sono arrivati i Sindaci di Cocullo, Scanno, Anversa degli Abruzzi, Pretoro, Villamagna e naturalmente quello di Villalago con i relativi gonfaloni comunali. Alle ore 11,00 la solenne messa in onore del Santo. Nel frattempo si è iniziato a dare ordine ai componenti processionali.
Al termine della messa, il suono festoso delle campane ha annunciato l’uscita della statua di San Domenico, portata a spalla da quatto uomini con la divisa della Confraternita, coadiuvati da altri e quattro pronti a dar loro il cambio. Al suono della banda si è iniziati a sfilare tra due ali di persone, col salire al rione Colle Martino per poi tornare in piazza da Via Roma. Intanto il cielo andava sempre più coprendosi e all’altezza della chiesetta di Santa Maria ha riversato una breve pioggerellina che ha scombussolato l’ordine della processione che non è stata interrotto, ma ha seguito nel suo tragitto con l’intenzione di far rientrare la statua in chiesa. Nei pressi c’è stato poi un attimo di indecisione, perché la pioggia ha iniziato a “ravvedersi” e le nuvole ad allontanarsi. Questo è stato il segnale per proseguire. E tutto è andato bene col sole uscito a guardare.
Nel tardo pomeriggio c’è stato il tradizionale omaggio ai caduti della Prima e Seconda Guerra con grande partecipazione dei Villalaghesi.
Le cerimonie religiose sono terminate in serata con i vespri, la santa messa e il bacio delle reliquie di San Domenico (un dente molare e alcuni ossicini di una mano), conservate in un finissimo reliquiario d’argento del XV secolo.
La festa si è conclusa con il concerto del complesso bandistico “Città di Chieti”. Un plauso sentito al comitato della festa, composto esclusivamente da giovani signore.
San Domenico Abate è il Santo della gente di montagna, dei contadini, dei pastori che lo venerano e lo invocano per avere protezione dagli animali velenosi e rabbiosi e dalle tempeste e dalle grandini, devastatrici del lavoro dei campi. Villalago ha le sue memorie terrene, quali la grotta, la chiesetta dell’eremo e i resti del Monastero di San Pietro del Lago.
Fino agli Anni Cinquanta un aspetto molto importante di questa festa era l’offerta delle serpi: la statua del Santo veniva portata in processione, circondata da questi rettili. Erano i “ciarmatari” del paese che le catturavano, coloro che facevano professione di serparo e giravano per le campagne con la cassetta delle “ciarmerie” per immunizzare i contadini dal morso delle serpi.
Villalago, che non si è prestata al richiamo turistico, ha abbandonato il rito dell’offerta delle serpi e vive il culto vero s. Domenico nella modernità dei tempi.
Oggi, 23 Agosto, il giorno dopo della festa, è usanza festeggiare “le picuozze”, così chiamato dai locali il frate laico che portava dal Monastero di San Pietro il cibo a San Domenico. La festa si svolge con una piacevole scampagnata a Prato Cardoso.