I racconti della faretra

JU BUCCHE / YU BUK

A Scanno, nella piazzetta S. Giovanni Battista, si svolgerà una kermesse culturale, tutta al femminile, che, di anno in anno, va acquisendo sempre maggiore rilevanza, non solo a livello locale. Vi partecipano molte intellettuali in vista: tra tutte, la scrittrice Donatella Di Pietrantonio. S’intitola «Yu buk», una sapida allusione alle parole inglesi you e book nel corpo dello scannese ju bucche, la bisaccia. Chiunque sia di Scanno conosce storie che ruotano attorno alla bisaccia e che si dipartono da quella piazzetta.

Alle prime luci dell'alba, nella piazzetta S. Giovanni i pastori e, apprendisti pastori, i quatrarielli, ragazzini di sette o nove anni, ju bucche a tracollo, non di rado contenente un libro una matita un quaderno, sostavano per una preghiera e ricevere una benedizione. Si avviavano per la lunga transumanza i nostri avi. Restavano le donne con compiti molto gravosi, spesso gravide, una economia da gestire, da incrementare anche.
Lo zio Emilio, lo sguardo già sul tragitto.
Lo zio Eduardo, classe 1915, ju quatrarielle che rompe la promessa fatta ad Antonio, il padre emigrato in America, di andare avanti con gli studi: parte e in terra di Puglia muore. Aveva gli occhi azzurri come il mare che vede per la prima volta e i capelli di spighe di grano. Le stelle lucevano sul mare come a bagnarsi e il vento spruzzava gocce salate.
Mi rimanda lo specchio le vostre facce, ad una ad una. Quella lontana, così lontana, alla mia si sovrappone. E vi riconosco, miei avi carissimi.