Villalago Editoriali
7 Luglio 2025, 06:30
Il lunedì del direttore
Ad Amarena, mia concittadina, mia confidente
La frase più umiliante: “Te l’avevo detto!”
Roberto Grossi
Cara Amarena, lunedì 30 Giugno, con una seconda lettera aperta feci presente al sindaco di Scanno di non aver ricevuto nessuna risposta, né scritta, né orale. alla prima lettera, datata 15 Gennaio 2025. con la quale gli manifestai, quale presidente dell’Associazione culturale L’Atelier, di voler rendere omaggio al costume delle donne di Scanno con una mostra di arti figurative.
Venne indicato Agosto, perché in questo mese era in previsione l’uscita del libro di Angelo Di Gennaro, “SCANNO - Il baricentro della nostra mente”, in cui sono riportati gli artisti che hanno ritratto scorci e donne in costume, al fine di capire cosa vogliono comunicare, qual è il sottotesto delle loro opere.
Ho scritto nella lettera aperta di lunedì scorso che la mancata risposta è segno evidente della bocciatura della proposta culturale. Ho aggiunto che non è questo che mi dispiace, ma il comportamento omissivo, che ha precluso chiarimenti, condivisioni e approcci attivi per ulteriori iniziative.
Nei giorni a seguire, quello che ancor più mi ha umiliato, è stato il “te l’avevo detto”, rivoltomi da alcuni amici di Scanno, come a dirmi che non avevo capito che è inutile scrivere al Sindaco perché non risponde a nessuno. A farmi più male è stato il sorrisetto, che sottolineava la loro certezza e la mia ingenuità.
È una frase sentita da bambino molte volte da mia madre. Aveva un grosso peso emotivo, che non aiutava cognitivamente a interagire con la realtà esterna.
Cara Amarena, i sindaci che non rispondono ai cittadini, che non sono attenti alle loro richieste, inibiscono la politica partecipativa, finendo col generare apatia e disaffezione.
La democrazia che punta all’inclusione, alla collaborazione tra cittadini e istituzione non funziona se manca una reale disponibilità all’ascolto e se la “cittadinanza attiva” risulta scollegata dalla “cittadinanza non attiva”.
Lo scollamento è evidente quando la distanza tra un individuo, mero detentore di diritti (cittadinanza passiva) e la sua effettiva partecipazione e coinvolgimento alla vita culturale, sociale e politica (cittadinanza attiva) viene inibita da sindaci che non rispondono neppure a semplici lettere di collaborazione.