Abruzzo Cronaca
15 Luglio 2025
L’Abruzzo in Giappone all’EXPO di Osaka
Redazione
All’EXPO 2025 di Osaka, in Giappone, c’era anche un po’ di Abruzzo. Tre coltivazioni tradizionali abruzzesi – il Peperone Dolce di Altino e due vitigni antichi di Gessopalena – sono state presentate nel Padiglione Italia dell’EXPO come esempio di biodiversità, resistenza al cambiamento climatico e resilienza delle comunità delle aree interne. Ne ha parlato Fabiano Compagnucci, ricercatore di Economia Regionale presso il GSSI – Gran Sasso Science Institute, evidenziando il ruolo dei cultivar tradizionali nel rafforzare l’identità delle comunità locali e nel veicolarne i valori nel tempo: un progetto di ricerca condotto insieme a Paolo Veneri, professore di Politica Economica e direttore dell’area di Scienze Sociali al GSSI.
Le coltivazioni tradizionali locali sono parte integrante dell’identità del territorio. Lo dimostra la storia di Gessopalena, un piccolo Comune della provincia di Chieti alle pendici della Majella. Qui, Giuseppe D’Amico – uno dei pochi superstiti all’eccidio nazista di Sant’Agata del 1944 – ha salvato dalla scomparsa due vitigni unici, di cui uno, il Nero Antico di Pretalucente, autoctono (geneticamente non riconducibile né alla varietà di Montepulciano né a quella di Sangiovese) e l’altro, la Vedovella di Pretalucente, una variante locale di Sangiovese. Oggi, questi vigneti, custoditi dalla comunità di Gessopalena, crescono ancora a 650 metri di altitudine, sfidando il tempo e il clima: una storia di resistenza e resilienza.
Il Peperone Dolce di Altino-Oasi di Serranella, detto “a cocce capammonte” (l’unico “a testa all’insù”), ci racconta una storia di migrazioni, di integrazione, di riconquista di identità locale. «Spesso si parla di identità in termini conservativi, ma l’identità è un concetto dinamico» spiega Fabiano Compagnucci. «Lo dimostra il Peperone Dolce di Altino, che in realtà non è una specie autoctona: proviene dall’area balcanica, è stato trapiantato in Abruzzo solo nel XV secolo». Grazie allo sforzo collettivo di questa comunità.
Il Peperone Dolce di Altino, il Nero Antico di Pretalucente e la Vedovella di Pretalucente sono stati tra i protagonisti di un workshop a EXPO 2025 dedicato alla valorizzazione delle produzioni agroalimentari tradizionali attraverso la ricerca. Introdotto dal console italiano in Giappone, il workshop – a cui hanno assistito ricercatori, giornalisti e numerosi visitatori, non solo giapponesi – è stato organizzato nell’ambito di BioNet – Biodiversity Network for Life, un progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca.