Valle Peligna Interviste
26 Giugno 2025, 06:26
Le interviste del direttore
Intervista estemporanea a Gianfranco Di Piero già sindaco di Sulmona
Roberto Grossi
Domenica, 22 Giugno, nella conviviale per lo sposalizio del dott. Cristiano Caputi con Vania Di Paolo, mi sono trovato al tavolo con Gianfranco Di Piero e la sua consorte, con Tito Gentile e le nostre relative famiglie.
La signora Igea, madre dello sposo, che ha organizzato la disposizione degli invitati, sapeva della mia conoscenza con Gianfranco e quindi ha pensato bene di metterci allo stesso tavolo.
Gianfranco Di Piero è stato sindaco di Sulmona nella passata amministrazione, terminata anzitempo, per le dimissioni di alcuni consiglieri di maggioranza che hanno determinato lo scioglimento del consiglio comunale.
Ho avuto l’occasione di conoscerlo, quando gli portai a casa la rivista “Il Gazzettino della Valle del Sagittario”, di cui sono direttore, perché c’era un articolo di Andrea Iannamorelli, che gli interessava leggere.
Tra una portata e l’altra il discorso è caduto sui fatti politici di Sulmona.
Sono un giornalista e come tale ho sentito una forte spinta di chiedere a Gianfranco se potevo cogliere l’occasione per un’intervista.
Le portate nei pranzi di matrimonio hanno dei tempi abbastanza lunghi, utili proprio per socializzare tra convitati.
Alla mia domanda egli ha sorriso, e guardandomi in viso ha risposto di sì.
D - Le votazioni a Sulmona: come mai il centrosinistra non è riuscito neppure ad andare al ballottaggio?
R. Premetto che la partita era tutt’altro che facile perché il centrosinistra era reduce da un’esperienza abortita e il centrodestra, questa volta, si è presentato unito e ha scelto un candidato che è uno stimato professionista, che vive e lavora nella nostra Città. Non dobbiamo trascurare, inoltre , il vento favorevole che spira a favore del centrodestra, sospinto dalla congiuntura politica e dal governo regionale e nazionale. Il candidato del centrosinistra è sicuramente una persona di spessore, un valente giornalista ma non molto conosciuto in città , soprattutto alle nuove generazioni. Al di là dell’indubbio valore del candidato, forse sarebbe stata utile, ai fini del risultato elettorale, una campagna elettorale più incisiva, mirata alla promozione del candidato sindaco e del suo programma.
D - Perché non ti sei ricandidato?
R - Sono stato invitato a farlo da gran parte del centrosinistra cittadino, ma ho preferito prendermi, come si suol dire, una pausa di riflessione per smaltire la delusione e l’amarezza di non aver portato a termine la consiliatura e la sofferenza interiore causata dalla congiura che ha determinato lo scioglimento anticipato del consiglio comunale.
C’è poi anche la stanchezza, perché un sindaco dev’essere sulla breccia tutti i giorni e in qualsiasi ora e ho avvertito l’insopprimibile bisogno di riprendere in mano la mia vita, con il considerevole corredo di affetti, impegni ed interessi che la caratterizza.
D - È vero che il civismo oggi è la morte della politica?
R – Il problema risiede, essenzialmente, nel venir meno del ruolo centrale dei partiti in una democrazia rappresentativa, della loro funzione di selezione della classe dirigente e della loro capacità, sulla scia del consenso elettorale, di mettere in campo le soluzioni più adeguate per dare risposte ai cittadini. Il civismo fa capo a fenomeni localistici, sovente commendevoli, ma talvolta è funzionale agli interessi di singoli o di piccole oligarchie, che si nutrono ed alimentano di promesse illusorie propinate all’elettorato, soprattutto alle fasce sociali più deboli.
D - Cosa ha ottenuto Sulmona dalla tua amministrazione?
R – Nel novero delle iniziative realizzate e perseguite, mi piace ricordare alcuni risultati: la riapertura del Liceo Classico “Ovidio” (dopo oltre quindici anni dalla chiusura), il ritorno a Sulmona dell’istituto tecnico (ancorché in una sede provvisoria), un generale impulso alle procedure inerenti all’edilizia scolastica, il potenziamento della Protezione Civile, alcuni significativi interventi finanziati dal PNRR e da fondi pubblici in generale (Parco del Vella, Caserma Battisti, Asilo Nido, Teatro Comunale, Cinema), l’incremento della video- sorveglianza (per la sicurezza dei cittadini), la riorganizzazione della struttura comunale e di alcuni importanti settori degli uffici comunali (polizia locale), la transizione digitale e dei processi (nuove piattaforme digitali per l’erogazione di servizi ai cittadini), la ristrutturazione e regolarizzazione del canile comunale, l’attenzione prestata alla salute della comunità, alcuni importanti progetti in ambito culturale (abbattimento delle barriere nei musei cittadini) e tante iniziative di carattere culturale, turistico e sportivo. A questi si sommano altri progetti ed iniziative che non hanno visto la luce per l’inopinata interruzione del mandato.
I camerieri cominciano ad arrivare con la nuova portata che pone termine all’intervista. Ringrazio Gianfranco Di Piero, con la promessa di riprenderla in altre occasioni