Scanno Tradizioni
15 Giugno 2025, 06:55
SONO STATI IERI I CAVALLI E I MULI I PROTAGONISTI DELLA FESTA DI SANT’ANTONIO A SCANNO
Redazione
Sono stati proprio loro, i muli e i cavalli, a rendere suggestiva la tradizione dell’offerta della legna alla chiesa di sant’Antonio, che si è rinnovata ieri alle ore 18,00. Il lungo corteo di questi animali carichi di legna ha attraversato il paese fino alla chiesa del Santo, in località La Foce, accompagnati dal suono della banda di Città di Introdacqua. Vi hanno preso parte i boscaioli, alcuni tali per un giorno, che nell’approssimarsi della festa hanno provveduto al taglio della legna.
La legna serviva per riscaldare il convento dei Frati Minori. Ora è vuoto, senza più religiosi. Sarà il comitato feste a venderla per ricavarne le spese necessarie alla manutenzione della chiesa e ai festeggiamenti.
Devozione, fierezza, senso di appartenenza, hanno animato le molte persone, accompagnate da ragazzi e bambini, a condurre trionfalmente i loro muli dalla parte alta del paese fino al piazzale di Sant’Antonio, proprio come nel 1954, quando alcuni uomini del comitato ebbero l’idea dell’offerta della legna, che avveniva sporadicamente durante l’anno, nella sera della vigilia della festa. E la tradizione è rimasta immutata.
A fare festa erano soprattutto i ragazzi, che si sentivano orgogliosi di condurre i loro muli, i loro cavalli, ornati con fronde di ginestre. E saranno questi a tenere viva la tradizione!
Dopo il deposito della legna, c’è stata la benedizione dei muli e cavalli da parte di Padre Giulio del sacro Convento di Assisi,
Il comitato della festa ha poi offerto a tutti i presenti bevande e dolci locali.
Stamani verrano trasportati i travi. Ai buoi si sono sostituiti i mezzi agricoli, che adornati a festa con rose e ginestre, li trascineranno fino a destinazione. Saranno preceduti dai più piccoli, con i loro cestini di pagnottelle accompagnati dai genitori, che li affideranno nella preghiera di consacrazione a Sant’Antonio e saranno benedetti dal sacerdote.
Un tempo il raduno si faceva in piazza della Codacchiola già alle otto del mattino, per andare incontro ai buoi in “Porta della Croce”. Non andavano i neonati, ma bambini che si tenevano per mano, seguiti da ragazze con ceste di pane sul capo, con la banda in testa.
Se pure qualcosa è cambiato, la festa rimane bella, piena di gioia e di colori inneggianti alla bella stagione.
Dopo la celebrazione della santa messa, a mezzogiorno l’uscita solenne della seicentesca statua per la processione fino alla chiesa parrocchiale, che verrà ripresa in serata per il ritorno a quella del Santo.