Cocullo Cronaca
2 Maggio 2025, 07:08
In quindicimila a Cocullo per la festa di San Domenico
Redazione
Si è svolta ieri, 1 Maggio 2025, tra migliaia di fedeli la festa di San Domenico Abate. Tutto si è svolto secondo un rituale consolidato nel tempo. Le serpi erano tantissime, portate dai “serpari” che le hanno catturate nei giorni precedenti. Docili come sempre si son fatte accarezzare e fotografare.
I riti festivi sono iniziati con l’arrivo dei pellegrini di Atina, che si dirigevano a salutare il Santo con il loro caratteristico canto. Verso le undici il suono della banda ha annunciato il corteo delle ragazze in costume. Due di esse portavano sul capo un canestro con i “ciambellati”. Seguivano i gonfaloni e i sindaci dei paesi in cui è vivo il culto verso San Domenico. Sono entrati in chiesa per assistere alla Messa, presieduta dal Vescovo, mons. Fusco.
Intanto la piazza è andata sempre più gremendosi, tanto che è stato necessario chiuderne l’entrata. Terminata la messa, si sono avvicinati all’ingresso della chiesa i serpari, mentre la processione andava formandosi. Uscita la statua i serpari le hanno messo addosso i loro doni. I rettili come per incanto si sono attorcigliati al collo, alle braccia, al pastorale. E con queste serpi sopra il Santo la processione ha fatto il giro del paese.
Al termine sul sagrato della chiesa le serpi sono state tolte dalla statua, che è rientrata, seguita dalle compagnie di pellegrini per il rituale e commovente congedo. I rettili saranno rilasciati nel luogo dove sono stati catturati.
Sull’offerta delle serpi, che a Cocullo ha il sopravvento su tutti gli altri riti, ci sono diverse teorie.
Gli agiografi ritengono che sia un riconoscimento al Santo che in vita ebbe il potere di guarire contro il morso degli animali velenosi.
Secondo il Pansa, il Finamore, la Clark Smith, per citare i più noti, il rito si collega all”ascendenza marsa”. I Marsi erano conosciuti sin dall’antichità come incantatori di serpenti ed avevano la maestria di neutralizzarne il veleno. Venivano chiamati nei martirii dei Cristiani e nei giochi del circo. Appresero quest’arte dalla dea Angizia, che aveva culto divino a Luco dei Marsi in un tempietto vicino al Lago Fucino.
Per Giuseppe Profeta, uno dei maggiori studiosi e ricercatori di questo particolare rito, le serpi sono un’offerta professionale. Con l’avvento del Cristianesimo, che aveva tolto ogni veridicità alla dea Angizia i serpari per poter seguitare a svolgere la loro professione avevano bisogno di un nuovo protettorato. San Domenico, che mutò i pesci in serpenti, fu invocato come protettore.
Secondo Di Nola è un aspetto della religiosità subalterna in opposizione ai moduli della religiosità egemone e ufficiale.
Col rientro della processione Cocullo è tornato nella sua tranquillità. Nel pomeriggio c’è stata la cerimonia del riconoscimento ai serpari; alle 17,30 la Santa Messa e bacio della reliquia e in serata il concerto dei “Queen Mania” con Katia Ricciarelli.
La festa come ogni anno ha richiamato una lunga fila di venditori ambulanti con ogni tipo di mercanzia. La giornata è stata bella e assolata.