Mondo Editoriali
3 Marzo 2025, 00:14
L’Ordo Amoris nella dialettica di questi giorni
Roberto Grossi
L’Ordo Amoris (ordine dell’amore) è da secoli un concetto che coniuga le priorità nei rapporti umani che, partendo dalla famiglia, si espande alla comunità, alla nazione e, per dirla tutta, all’umanità intera. Nato come riflessione spirituale, si è espanso anche in ambito politico e sociale. Soprattutto oggi, in un’epoca globalizzata e di emigrazione, se ne ha bisogno per governare le relazioni con gli altri popoli in modo razionale ed equo.
Per Sant’Agostino, l’Ordo Amoris, ha significati e riflessi teologici: Deum et animam meam scire cupio - desidero conoscere Dio e la mia anima e, nihil aliud, nessun altro. Il tutto per Sant’Agostino è Dio, fonte di bene, di giustizia, di gioia e di amore.
Il neopresidente degli USA e alcuni politici di casa nostra sostengono che prima di accogliere nuove persone all’interno della comunità, occorrono politiche che assicurino l’equilibrio tra accoglienza e sostenibilità economica e sociale, affinché ogni livello della comunità possa prosperare prima di estendere la solidarietà all’esterno.
Papa Francesco in una lettera ai vescovi degli Stati Uniti d’America, ha affermato che: «Il vero Ordo Amoris che occorre promuovere è quello che scopriamo meditando costantemente la parabola del “Buon Samaritano”, ovvero meditando sull’amore che costruisce una fratellanza aperta a tutti, senza eccezioni».
Il vicepresidente americano J. D. Vance, cattolico, nei giorni scorsi ha dichiarato di ritenere l’agenda di Trump compatibile con il Vangelo in virtù del principio dell’Ordo Amoris, secondo cui il concetto di “amare il prossimo tuo come te stesso” impone di partire da chi è fisicamente più vicino a noi.
Il dottore angelico San Tommaso d’Aquino nella Summa Theologica, spiega che la carità è una virtù teologale infusa da Dio nella volontà per cui amiamo Dio per sé stesso sopra tutte le cose e noi e il prossimo per amor di Dio. L’amore - Egli sostiene - segue un ordine, ma questo non deve portare all’esclusione. In certe situazioni: un estraneo in difficoltà può avere la priorità su un parente, poiché la carità cristiana si basa sulle necessità reali e non su una gerarchia rigida.
E di nuovo il Papa: il vero bene comune si promuove quando la società e il governo accolgono, proteggono, promuovono e integrano i più fragili, indifesi e vulnerabili.
E ancora il vicepresidente Vance: dobbiamo risolvere i nostri problemi interni prima di preoccuparci delle nazioni lontane e dei loro popoli. Molti americani sono d’accordo con questa visione e sembrano non preoccuparsi del fatto che molti di coloro che sostengono la politica della “carità inizia in casa” sono felici che lì anche si fermi.
Questa visione morale sta avendo, come possiamo già constatare, conseguenze nel mondo reale, ignorando che a volte le contingenze di alcune situazioni possono richiedere di scavalcare le priorità istituzionali.
Per Trump “Le terre rare” hanno valore più della Pace, delle Libertà democratiche, del popolo martoriato dell’Ucraina.