Italia Mostre
2 Febbraio 2025, 07:14
“Espressioni liriche”
Personale di Stefano Notarmuzi nella Galleria Angelica a Roma
Redazione
Ieri, 1 Febbraio 2025, a Roma nella Galleria Angelica c’è Stato il vernissage della personale del pittore Stefano Notarmuzi, scannese di origini, ma romano per lavoro, avendo nella capitale il suo studio di avvocato. La mostra, a cura del critico d’arte Rosa Orsini, presenta le opere del suo ultimo repertorio votato alla rappresentazione del paesaggio abruzzese.
“Lungo le pareti della galleria nella sequenza di quadri - come scrive la curatrice - ritroviamo quello stato contemplativo, trascinati dal lirismo pittorico che denota la cifra stilistica di Stefano Notarmuzi. Uno sguardo sereno e poetico sulle cime frastagliate delle montagne, sulle marine carezzate dal vento, incantato e assorto nel riprodurne la bellezza. La pittura sussurra sensazioni, accende il ricordo ancestrale del legame con la natura anche se la presenza umana è totale assenza, rispettosa dall’esterno dei mutevoli scenari paesaggistici”. Sono i luoghi del suo paese natio, Scanno, assimilati durante la sua adolescenza e resi materia fantastica nei suoi oli, con tinte corpose che sfumano nell’idealità dell’inconscio.
La Galleria, che ospita i quadri di Notarmuzi, è uno spazio espositivo della Biblioteca Angelica. È situato al pianterreno del Complesso di Sant’Agostino. Quando era ancora parte del Convento, prima della ristrutturazione settecentesca del Vanvitelli, i frati agostiniani affittavano questo spazio chiamato “la stufa” al pubblico per l’igiene personale. La Galleria è uno spazio moderno che viene utilizzato per mostre a rotazione destinate alla valorizzazione della creatività e dell’arte contemporanea, con un occhio di riguardo al dialogo con i libri. Uno spazio, multifunzionale e multiculturale, complementare alla Biblioteca.
La Biblioteca prende nome dal vescovo agostiniano Angelo Rocca (1546-1620), scrittore erudito e appassionato collezionista di edizioni pregiate, responsabile della Tipografia Vaticana durante il pontificato di Sisto V, che negli ultimi anni del XVI secolo affidò la sua raccolta libraria (20.000 volumi circa) ai frati del convento di Sant’Agostino di Roma.Nel corso dei secoli precedenti la biblioteca si era arricchita di preziosi manoscritti, dono di nobili romani, ovvero trascritti o posseduti dai frati stessi, che alla loro morte, li avevano lasciati in eredità al convento. Angelo Rocca diede alla nuova biblioteca una sede idonea, proprie rendite, un suo regolamento e volle che fosse aperta a tutti, senza limiti di stato e di censo.L’assoluta novità dell’istituzione voluta dal Rocca destò l’interesse di un pubblico sempre crescente e la fama della biblioteca si diffuse ben presto tra gli studiosi.
Si occupa del prestito diretto e prestito interbibliotecario nonché delle attività finalizzate a garantire la tutela e il restauro del materiale documentario antico e moderno della Biblioteca. Disciplina e controlla la corretta manipolazione e fruizione dei documenti, attraverso specifiche norme e l’uso di adeguate leggi. Individua e seleziona i documenti in cattivo stato di conservazione. In base alla copertura finanziaria, programma, progetta e verifica gli interventi di restauro, affidati ed eseguiti da laboratori esterni.
Stefano Notarmuzi si dedica alla pittura da anni ed ha esposto in diverse gallerie con un notevole successo di critica. La sua passione e il suo estro di artista non inficia la sua professione di avvocato, che porta avanti con merito e dedizione.
La mostra resterà aperta fino al 7 febbraio