Le “Campane a tarantelle” della chiesa parrocchiale di Scanno annunceranno questa sera l’arrivo del Natale

È una tradizione che si ripete ogni anno, quella che si vive con commozione a Scanno, quando il suono a “tarantelle” delle campane della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria della Valle si diffonde per tutto il paese, per segnare l'inizio del periodo natalizio in paese. 
A Scanno, le campane di tutte le chiese suonano spesso, all’unisono, durante le feste o eventi particolari, ma le “Campane a tarantelle” della Chiesa Madre (la "Maria", la "Giorgia", la "Adriana" e la "Lucia") suoneranno questa sera, 15 Dicembre alle ore 18,30, riproducendo melodie vivaci, proprio simili a tarantelle, con sequenze ritmiche e festive, rappresentando un elemento distintivo della tradizione campanaria locale che si unisce ai canti natalizi e alle usanze del paese.
Queste "tarantelle" campanarie non sono solo un suono religioso, ma un vero e proprio evento sonoro che caratterizza la vita del paese, spesso legate a celebrazioni come il matrimonio ("Ju Catenacce") o altre ricorrenze popolari. 
Non una singola melodia, ma una serie di suoni, colpi e ritmi che imitano la vivacità e il passo di una tarantella, la danza tradizionale dei matrimoni di un tempo.
Le “campane a tarantelle” a Scanno sono una forma unica di espressione sonora e tradizionale che rende il suono delle campane un elemento vivo e festoso della cultura locale, distinto dal semplice rintocco liturgico, e sono l'espressione sonora della gioia festiva, un modo unico per celebrare il Natale e altre ricorrenze con un suono allegro e tradizionale.
“Caule e pesce” è, invece, il suono del “campanone” della chiesa della Santissima Annunziata a Sulmona che dal 24 novembre ha annunciato il Natale vicino, ad un mese di distanza. legando simbolicamente il suono delle campane al cibo tradizionale del periodo festivo. La tradizione vuole che il “campanone” faccia ascoltare il suo suono ogni sera alle 19.15 circa, per dieci minuti, fino alla Vigilia di Natale. “Caule e pesce” è un’antica tradizione sulmonese pare risalente ai primi anni del Novecento. Il suono del campanile sembra riprodurre, in cantilena, le parole “caule e pesce”, (cavoli e pesce), vale a dire il menù, consacrato dalla tradizione gastronomica sulmonese, servito in ogni casa per la cena della sera della Vigilia di Natale.