Gli adolescenti e l'Intelligenza Artificiale

L’Ass. “Atlante dell'Infanzia a rischio in Italia" ha voluto indagare l'età dell'adolescenza, attraverso un'analisi dei dati e un viaggio in ascolto delle voci di ragazze e ragazzi. Il risultato è una fotografia ricca e complessa, di adolescenti onlife, da una parte consapevoli delle difficoltà della fase che attraversano e alla ricerca di nuove strade e spazi di condivisione, dall'altra a rischio di isolamento. 
Oltre il 92% degli adolescenti usa strumenti di Intelligenza Artificiale (IA). Più del 46% non legge libri. Sono i dati nell' "Atlante dell'Infanzia a rischio in Italia" di Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, a pochi giorni dalla Giornata Mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza.
Il 58,1% degli utilizzatori dell'IA ha chiesto consigli su qualcosa di serio e di importante per la propria vita (il 14,3%spesso, il 43,8% qualche volta); il 63,5% ha trovato più soddisfacente confrontarsi con uno strumento dell'IA che con una persona reale (il 20,8% spesso, il 42,7% qualche volta); il 48,4% ha condiviso informazioni della sua vita reale.  
I ragazzi definiscono così il loro rapporto, ormai quotidiano, con l'Intelligenza Artificiale: “Sempre disponibile” e “mi capisce, mi tratta bene” e soprattutto “non mi giudica”.
Il 41,8% dei ragazzi e delle ragazze tra i 15 e i 19 anni afferma di essersi rivolto a strumenti di Intelligenza artificiale per chiedere aiuto in momenti in cui si sentiva triste, solo/a o ansioso/a. Una percentuale simile, oltre il 42%, per chiedere consigli su scelte importanti da fare (relazioni, sentimenti, scuola, lavoro). Il 92,5% degli adolescenti utilizza strumenti di IA, contro il 46,7% degli adulti. Il 30,9% - quasi un/a ragazzo/a su tre - tutti i giorni o quasi, il 43,3% qualche volta a settimana, solo il 7,5% non la utilizza mai.  In totale, meno della metà dei ragazzi e delle ragazze (49,6%) mostra un buon livello di benessere psicologico. La vita dei nativi digitali si svolge in una dimensione onlife, in cui non ci sono più barriere tra mondo fisico e virtuale. Il 38% dei 15¬-19enni afferma di guardare spesso il cellulare in presenza di amici o parenti - il fenomeno del 'phubbing'  e il 27% si sente nervoso quando non lo ha con sé. Più di uno su 8 è iperconnesso,  cioè risponde ad indicatori che rilevano un profilo di uso problematico di internet  (13%)  e il 47,1% è stato/a vittima di cyberbullismo, un dato in aumento dal 2018, quando le vittime erano il 31,1%. Il 30% ha fatto ghosting, bloccando una persona improvvisamente senza fornire spiegazioni. Il 37% dei 15 -19enni trascorre tempo sui siti porno per adulti, percentuale che sale al 54,5 % nel caso dei ragazzi, rispetto al 19,1% delle ragazze .
Questo è quanto fotografato da l’Atlante dell’Infanzia. Sono le tante, diverse, adolescenze vissute in Italia da una generazione che è stata duramente segnata dall'emergenza Covid, in termini di isolamento, ma che oggi cerca con forza nuovi spazi di protagonismo. Le disuguaglianze economiche, educative e sociali si fanno più pesanti proprio in questa fase cruciale della crescita. 
È necessario, scondo Raffaella Milano, Direttrice del Polo Ricerche di Save the Children, colmare questi divari e garantire a tutti gli adolescenti l'opportunità di studiare, viaggiare, fare sport, sperimentarsi, come loro stessi ci chiedono a gran voce". colmare questi divari e garantire a tutti gli adolescenti l'opportunità di studiare, viaggiare, fare sport, sperimentarsi, come loro stessi ci chiedono a gran voce".