Scanno Editoriali
22 Ottobre 2025
La statua del "Pastore Errante" di Scanno ha interrotto il programma della peregrinazione
Roberto Grossi
Ieri mattina la statua del pastore non c’era più alla Codacchiola. La piazza che l’ha accolta per più di una settimana sembrava più vuota, quasi malinconica sotto un cielo plumbeo che minacciava di piovere. Un passante mi ha chiesto dove l’avessero portata. Non lo so - ho risposto - forse al Piazzale della Seggiovia, com’era stato deciso nella riunione col vicesindaco del 25 Agosto scorso.
Sono andato al Piazzale per vederla, ma non l’ho trovata. Ho saputo, poi, ch’era stata riportata là da dove era uscita, nel magazzino gestito dal Circolo Acli di Scanno e Villalago. Sembra, a detta di qualcuno, col beneplacito dello stesso Sindaco. Mi auguro che non sia così, perché, altrimenti, va in malora il principio democratico della scelta di un sindaco, che è demandato a dire l’ultima parola, coerente con i valori della comunità, quando le parti sono in diatriba.
In Piazza Codacchiola, a differenza di quella dedicata ad Antonio Ciancarelli, il Pastore poteva rimanerci, con i dovuti accorgimenti per eliminare ciò che ostava alla sua giusta collocazione.
La Codacchiola fa parte del centro storico. Come ho già avuto modo di scrivere, quando l’ho vista lì per la prima volta “la piazza mi è parsa orgogliosa di avere un’opera d’arte, che contribuisca a darle l’importanza che merita, essendoci già due palazzi antichi come Palazzo Parente e Palazzo Serafini col bel portale scolpito in pietra, sormontato da una finestra rettangolare in un “fastigio barocco” e al di sopra del concio di chiave tre puttini scolpiti a rilievo.
Con un percorso turistico che inizia dalla Fontana del Pisciarello, la statua è un bel benvenuto ai turisti.
Questo percorso viene facilitato anche dal vicino parcheggio. La statua tra l’altro non darebbe impedimento neppure alle manifestazioni che si svolgono durante l’estate nella Piazza Codacchiola. Anzi!
Ora non c’è più, ma non è neppure in altre piazze, indicate a suo tempo dai cittadini.
La statua del pastore nel centro storico non ha una piazza: si costruiscono prima le piazze e poi le statue… aspettiamo di costruirne una per il Pastore!
Mi sovviene il libro di “Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno”, letto da ragazzo. Bertoldo venne condannato all’impiccagione per dileggio contro il re. Chiese di poter scegliere l’albero di suo gradimento. Il re acconsentì e lo fece accompagnare da una guardia perché non fuggisse. Passò un anno ma dei due non si seppe più nulla, fino a quando non ricomparvero all’inizio dell’inverno. Bertoldo aveva nascosto sotto il mantello un cestino di vimini con una piantina. Quando si presentò al re, questi diede ordine di impiccarlo, al ché Bertoldo, mostrando la piantina: “sire - disse - lei mi ha concesso di scegliermi l’albero, io l’ho scelto”.
- “Ma come posso impiccarti a quella pianticella?”
- “Sire… aspettiamo che cresca!”
Il re scoppiò in una fragorosa risata, ne apprezzò l’arguzia e lo nominò suo consigliere.
Non ho le competenze specifiche per esprimere un giudizio sulla statua dell’artista scannese. Mi sembra, comunque, che risponda ai canoni delle sculture classiche. Succede però che le opere d’arte, pur perfette, possano piacere o no. Sulla Statua del pastore ho delle perplessità, non l’avrei ideata con quell’imponenza e nemmeno con le vestigia più di un massaro che di un semplice pastore.
Mi sarei ispirato alla modernità, dove si ricercano forme di partecipazione, che coinvolgono chi le guarda. A Malaga, dove sono stato, città natale di Picasso, il pittore è rappresentato seduto su una panchina, antistante alla sua casa natale. Le persone vi si siedono accanto, in un rapporto cordiale e colloquiale. A Berlino il monumento a Marx e Hengel rappresenta Hengel seduto.
Le statue di personaggi illustri su sedili sono sparse un po’ ovunque nel mondo e anche a Scanno non avrebbe creato problemi di collocazione, perché sarebbe stata bene ovunque.
Detto questo non ho nulla da ridire contro la statua del Pastore. Non lasciamo, però, che resti mortificata in un magazzino.




