Le “Glorie” di San Martino cominciano ad elevarsi dai tre colli di Scanno

La sera della vigilia della festa di San Martino, il 10 Novembre, dai tre colli, Cardella San Martino e la Plaja, si eleveranno all’unisono tre torri di fuoco, che squarceranno le tenebre, illuminando il paese. Per questa magia è già iniziata la raccolta della legna da parte di adulti, ragazzi e bambini. Gli adulti la tagliano e i ragazzi e bambini la portano a destinazione dove persone esperte l’asserrano dentro il quadrilatero, segnato da altissimi “palanconi”.
Il rituale del fuoco è un’antica tradizione, che la cultura e la conoscenza hanno modificato nel tempo, senza interromperne la continuità. A Scanno, in devozione verso il Santo Martino, o, in maniera ridotta a gennaio, verso Sant’Antonio Abate, come in altri paesi dove alla vigilia della festa dei Santi si accende il fuoco, diventa un elemento centrale perché rappresenta purificazione, trasformazione e rinascita.
Il suo significato culturale e la sua presenza rituale è in linea con la religione cattolica: punisce i peccatori con le fiamme dell’Inferno, ma è anche sacro perché lo Spirito Santo è rappresentato da un fuoco che illumina e, collegato all’azione dello Spirito, brucia la paura e accende l’amore.
Nell’ambito della festa di paese, il fuoco contribuisce ad aumentare lo spirito di condivisione.
Le “Glorie” uniscono e come non mai vedono la partecipazione di tutti, in più piacciono anche le chiassose discussioni sulla  “Gloria” più spettacolare, quando si scende in piazza per godersi la festa.