Valle Peligna Cultura
8 Gennaio 2025, 07:11
Sulmona “Città che legge”
Redazione
Con Bugnara c’è anche Sulmona tra i 755 Comuni con la qualifica di “Città che legge 2024-26”. È un progetto, nato d’intesa con l’ANCI, che intende promuovere e valorizzare i Comuni che si impegnano a svolgere con continuità politiche pubbliche di promozione della lettura sul proprio territorio. Attraverso la qualifica si vuole riconoscere e sostenere la crescita socio-culturale delle comunità urbane attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva.
Sulmona, città che legge, ha ancora gli stessi problemi di tre anni fa. Biblioteca comunale ancora chiusa, orari dell’APC risicati e nessuna aula studio a disposizione di studenti e lettori. Potrebbe essere una fotografia del 2022, quando la delega alla Cultura era in mano a Rosanna Tuteri e Sulmona correva per il titolo di Capitale della Cultura. Oggi, con la caduta dell’amministrazione comunale, alla guida della barca non c’è che il commissario, incaricato dell’ordinaria amministrazione e nulla più.
Per una biblioteca chiusa ce n’è una che cerca casa. L’APC Capograssi” dal 2017 è sfrattato dalla sede in piazza Venezuela, trovando riparo tra le mura della palazzina INPS, in via Sardi. Tempi lunghissimi per il ritorno a casa, chiusa per la vulnerabilità sismica e statica. Settimana scorsa sono stati stanziati 100.000 euro per gli oneri relativi alla progettazione. Il destino, però, rimane vincolato alla vendita della sede delle scuole di formazione professionale in via Mazzini, a Sulmona. E questo è quanto voluto nel 2020 dalla giunta regionale con l’assessore, nonché ex candidato sindaco, Andrea Gerosolimo. Prezzo base, sul Bura, di 532 mila euro per un’asta andata deserta. Il motivo? Le condizioni precarie della struttura lungo via Mazzini.
L’assenza di luoghi di cultura ha spinto il Comitato degli Studenti della biblioteca “Capograssi” a chiedere uno spazio adatto alla lettura e alla ricerca. In principio fu l’aula studio dedicata a Carlo Tresca, ma poi tutto è naufragato. Nonostante questo “Sulmona è una città che legge”, ma senz’altro dentro le mura domestiche.