Villalago Tradizioni
21 Gennaio 2025, 06:59
A Villalago dopo la “Fanoglia dei Giovani” verranno accese stasera le “Fanoglie Rionali”
Redazione
Questa sera in attesa della festa di domani, che ricorda la morte di San Domenico Abate, Santo Patrono di Villalago, ci sarà l’accensione delle “Fanoglie Rionali” per riscaldare la veglia in cui tutti gli abitanti del rione la trascorreranno in una sentita conviviale. Hanno una funzione socializzante sia per gli adulti che per i ragazzi e non escludono nessuno. In passato la legna veniva cercata, casa per casa, dai ragazzi in nome di San Domenico, ed erano gli anziani a prepararla. I boscaioli lasciavano alla Piazza del paese un carico di legna per la grande fanoglia cittadina del giorno dopo. Oltre al divertimento erano presenti la preghiera e il canto di inni in onore del Santo.
Ricordiamo che le “Fanoglie” sono grosse cataste di legna a forma di cono. Ogni rione provvederà ad innalzarle e per l’accensione si aspetterà l’imbrunire e la benedizione del Parroco. Il fuoco durerà fino a notte alta e la brace persisterà fino al giorno seguente.
Domani, 22 gennaio ci sarà, invece, l’accensione della grande “Fanoglia Cittadina” appena dopo la Santa Messa serale e il bacio della reliquia del Sacro e Miracoloso Dente, conservato in un reliquiario argenteo del Secolo XV.
San Domenico morì a Sora il 22 gennaio del 1031, all’età di 80 anni. Villalago custodisce le sue memorie terrene. Il Santo trascorse diversi anni in una grotta, nella riva sinistra del Fiume Sagittario, in compagnia di un frate laico, Giovanni, che sarà il suo primo biografo. Durante la sua permanenza fondò un romitorio (la chiesetta dell’eremo) e il Monastero di san Pietro del Lago di cui fu Abate.
La “Fanoglia Cittadina” è stata innalzata in Piazza Celestino Lupi ieri mattina dal gruppo di cittadini che volontariamente vi provvede da anni.
Alla sua accensione parteciperà tutto il popolo. Saranno il parroco e il sindaco a darvi fuoco, dopo la benedizione.
Come abbiamo scritto nella cronaca del 19 Gennaio, le “Fanoglie” fanno parte del “rito del fuoco”, che caratterizza tutte le feste del periodo invernale. S’intreccia con i riti cattolici, in cui il fuoco è forza purificatrice e rappresentava con i riti magici di credenze pagane il mezzo per dare nuova forza e vigore al pallido sole invernale.