Mondo Sociale
23 Novembre 2024, 06:51
#NoExcuse, Ifj:
«È tempo di attuare strumenti che vietino la violenza di genere»
FNSI Comunicazione
In vista della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre), la Federazione internazionale dei giornalisti e il suo Consiglio per le pari opportunità esprimono «profonda preoccupazione» per il continuo aumento degli attacchi contro le giornaliste, sia online che offline.
«Mentre il mondo si avvicina al 30° anniversario della Dichiarazione e della Piattaforma d'azione di Pechino, nel 2025, le giornaliste devono affrontare molestie, minacce e attacchi fisici sproporzionati. Le piattaforme online sono diventate terreno fertile per la misoginia e gli abusi, con le giornaliste, in particolare le freelance, sottoposte a campagne mirate di incitamento all'odio, doxing e trolling, come illustrato dal recente caso in India, dove la giornalista investigativa Rana Ayyub ha ricevuto oltre 200 minacce di stupro e di morte, dopo che il suo numero è stato pubblicato da un creatore di contenuti di destra sulla piattaforma social X». Così la Federazione internazionale dei giornalisti in una nota pubblicata anche sul proprio sito web venerdì 22 novembre 2024, vigilia della giornata internazionale contro violenza sulle donne che si celebra il 25.
«Le donne – incalza la Ifj – subiscono molestie sessuali, aggressioni e persino omicidi nel corso del loro lavoro, in particolare nelle zone di guerra. Secondo le statistiche dell'Ifj, dei 128 giornalisti uccisi nel 2023, 14 donne sono state uccise nell'esercizio del loro dovere».
Facendo riferimento agli strumenti internazionali esistenti che vietano la violenza contro le donne e contro i giornalisti, la Ifj «invita i governi e le organizzazioni internazionali ad adottare misure concrete per contrastare gli ostacoli all'incolumità delle giornaliste» e in particolare esorta «gli Stati ad attuare pienamente la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW), la Convenzione C 190 dell'OIL sulla violenza e le molestie nel mondo del lavoro e le risoluzioni 2222/2015 e 1738/2006 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che condannano gli attacchi internazionali contro giornalisti e operatori dei media in situazioni di conflitto armato».
Il sindacato internazionale esorta inoltre le organizzazioni dei media «ad adottare approcci sensibili al genere nelle redazioni, comprese le politiche che promuovono l'uguaglianza di genere e la sicurezza sul posto di lavoro. Tali politiche dovrebbero includere misure per prevenire e affrontare le molestie, la discriminazione e la violenza, nonché fornire servizi di supporto per i giornalisti mirati, compresi i freelance».