Il Capo dello Stato agli studenti:
"L'informazione è un bene essenziale, non un prodotto"

«L'informazione non è un prodotto, ma un bene essenziale. Saper distinguere il vero dal falso è indispensabile, così come scongiurare il rischio che, per i nativi digitali, l'informazione coincida con flussi ininterrotti di notizie senza analisi critica».
Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Roma, venerdì 15 novembre 2024, all'evento '25 anni di Osservatorio Permanente Giovani-Editori'.

«L'obiettivo principale - ha aggiunto - deve essere sviluppare l'intelligenza delle persone, perché ad essa si accompagnano consapevolezza e coscienza, di cui le macchine sono prive. Vi risiede l'importanza della coscienza dei valori di libertà e democrazia».

In un'ora di confronto con gli studenti, il capo dello Stato ha risposto alle domande dei ragazzi discutendo, fra l'altro, di intelligenza artificiale, importanza dei media, rischi delle tecnologie, del ruolo di 'arbitro' del Quirinale, dei rapporti fra le istituzioni, dell'«allarmante» fenomeno dell'astensionismo.

«Il diritto dovere di informare e di essere informati - ha anche ribadito - è garantito dall'articolo 21 della nostra Costituzione e riguarda tutti: i cittadini possono formarsi un'opinione autentica soltanto se viene garantita un'informazione libera, indipendente e plurale, in cui la funzione professionale dei giornalisti, anche in omaggio alla fondamentale legge istitutiva dell'Ordine professionale, è quella di certificatori di verità, ripeto certificatori di verità, con una libertà articolata delle opinioni, mentre ai media permane il compito di essere i 'cani da guardia' della democrazia. Un compito che i media hanno sempre avuto ed è importante per la democrazia. Alla coscienza e al contributo di ciascuno compete saper discernere ed esprimere questi valori: non esiste un ministero 'della verità'».


Per Mattarella, «informarsi per evitare trappole manipolative è un diritto democratico che è fondamentale, differenzia l'utente semplice dal cittadino, è una distinzione fondamentale». 

Mentre, in tema di intelligenza artificiale, il presidente della Repubblica ha osservato: «Ci aiuta enormemente, con opportunità nella medicina, nella salute, in ogni campo. Ma deve essere orientata in queste direzioni, occorre che vi sia una ragionevolezza, è uno strumento che cambia la nostra vita, anche il nostro modo di ragionare. Occorre attrezzarsi per essere preparati, perché sia uno strumento che garantisca maggiori libertà e opportunità, evitando che ci renda prigionieri di un meccanismo che depaupera la coscienza umana».


Da qui il monito: «Sappiamo bene che è indispensabile assicurare che i livelli di democraticità non vengano messi in discussione da strumenti tecnologici non governati in maniera adeguata, per questo l'Ue ha regolato lo spazio digitale comunitario, per tenere conto di valori e diritti fondamentali».