RICORDO DI TONINO

Antonio Veppe Marchione, morto a North Bay-Canda, il 17 agosto 2024

Hai attraversato due secoli con la stessa tempra dei tuoi avi. Fin da fanciullo ti avviasti con entusiasmo ad assolvere i doveri dello scolaro disciplinato e dell’umile e solerte contadino. Crescesti nel tuo ambiente, la natura, la poesia dei fiori, l’aria pura dei campi e dei prati dove pascolavi le tue pecore. Quando suonava la campanella e chiamava gli scolari salivi su per l’Arco Sant’Orsola ripassando mnemonicamente la poesia che ti aveva assegnato la maestra Clara, insegnante che tu hai sempre ricordato con affetto  e stima perché evidentemente a tua volta gratificavi con il comportamento educato e con gli elaborati scolastici, specialmente quelli che ti facevano rivivere le immagini delle stagioni e della laboriosità contadina, come nel finale della poesia che recitavi ancora a cento anni: Cadono giù le foglie. Sono stanche, hanno visto tant’acqua e tanto sole!/ Sbocciate con le tenere viole/ cadono prima delle nevi bianche… Là nella macchia il vecchio boscaiolo/ con un rastrello lieto le raduna./ Saranno letto per la mucca bruna./ Saranno fiamma sotto il suo paiolo.
Adolescente aggiungesti alle tue doti quella della solidarietà umana. Erano i tempi in cui quando i “grandi” si incontravano, si salutavano con un semplice “Ciao, parè’!”, sottintendendo in quel saluto la disponibilità per un eventuale sollievo nella quotidiana fatica dei campi. A trent’anni, sconvolta nei nostri paesetti l’economia agropastorale, emigrasti a North Bay (Canada), sfruttando una pratica che aveva illustrato tuo nonno Adriano, quella del muratore; cominciasti così con i tuoi fratelli Paolino e Quintino come manovale edile e nel seminterrato di un locale commerciale del centro della città trascorsero i primi duri anni di vita da emigrante, dividendo le ore di lavori faticosi con momenti di distrazione giocando a carte.
Nel 1960 tornasti a Cocullo per sposare Maria - una vita vissuta insieme per oltre sessant’anni -, con la quale tornasti a North Bay quattro anni dopo: lì nacque Irma, che ricordava nel nome la tua sorella scomparsa ancora adolescente. Amavi la lettura, ogni giorno leggevi il tuo giornale nella tua casa non più seminterrata e ti piaceva dedicarti al giardinaggio e quando morì nostro cugino Bruno, alla vedova Lidia fu di conforto il tuo aiuto e curasti il di lui orto con lo stesso amore con cui avevi lavorato la terra nel paese natale.
Oggi con te è scomparso uno dei simboli delle generazioni che furono e che seppero adattarsi alle mutevoli vicende della vita. Ciao, Tonino!