Valle Peligna Cronaca
26 Ottobre 2024, 17:52
A Sulmona per la Pace contro tutte le Guerre
Redazione
Si è svolta a Sulmona questa mattina, 26 Ottobre, la manifestazione, organizzata dal Tavolo per la Pace e Solidarietà. Dopo il raduno vicino la Fontana del Vecchio, alle ore 10,30 ha cominciato a sfilare il corteo lungo Corso Ovidio, con striscioni, bandiere e fumogeni in maniera composta e silenziosa inneggianti alla Pace, contro tutte le guerre in atto nel Mondo. Non erano in molti. I cittadini che vi hanno preso parte sono stati più o meno una novantina, insieme agli attivisti e al segretario provinciale della CGIL, Francesco Marrelli. Presenti anche, Mario Pizzola con i rappresentanti dei Comitati cittadini per l’ambiente, il responsabile provinciale del M5S Attilio D’Andrea e alcuni amministratori locali, tra cui il presidente del consiglio comunale Cristiano Gerosolimo, Gli slogan e i canti di protesta provenivano dal furgone della CGIL che apriva il corteo. Arrivati alla Villetta Comunale, si è fatto ritorno da Corso Ovidio alla Fontana del Vecchio.
L’iniziativa ha voluto fa sentire il dissenso dei cittadini di Sulmona e della Valle Peligna alla politica di guerra che insanguina, in modo così cruento la Palestina e l’Ucraina, ma anche contro tutti gli atti di terrorismo. È stata espressa, dal Segretario provinciale della CGIL, la richiesta di convocare una conferenza di pace sotto l’egida dell’Onu, per porre le basi per una soluzione giusta e duratura, rispettando il diritto internazionale e i diritti umani.
Tra le rivendicazioni della manifestazione c’è stato anche il riconoscimento dello Stato di Palestina, per la risoluzione dei conflitti non attraverso la forza, ma mediante il diritto e la giustizia. È stata sottolineata l’importanza di una risoluzione non violenta, tramite una politica estera italiana ed europea improntata alla pace e alla cooperazione. Inoltre è stato evidenziato il bisogno di insistere per il disarmo e la costruzione di una società basata sulla giustizia sociale e climatica. Occorre - è stato detto - una politica per il riconoscimento dello stato di Palestina, in un’ottica di risoluzione dei conflitti non attraverso la forza, ma mediante il diritto e la giustizia. È stato evidenziato anche il bisogno di insistere per il disarmo e la costruzione di una società basata sulla giustizia sociale e climatica.
Tutto si è svolto pacificamente, sotto lo sguardo attento delle forze dell’ordine.