Scanno Necrologi
17 Ottobre 2024, 07:21
L’ultimo saluto a Don Egidio
nelle due cerimonie funebri a Raiano e a Scanno
Maria Antonietta Mancini
Don Egidio Berardi ha reso la sua anima a Dio alle ore 19,45 di lunedì 14 a Roma, dove viveva da due anni, ospitato da un suo amico di lunga data, don Pierluigi Stolfi, parroco della chiesa di San Lino Papa.
Come egli stesso aveva predisposto con estrema lucidità, i suoi funerali si sono svolti in due distinti momenti, alle ore 11 a Raiano, nella chiesa parrocchiale, dove per 23 anni ha esercitato il suo ministero pastorale e alle 14,30 a Scanno, suo paese di origine.
E’ stato il vescovo, mons. Michele Fusco, a presiedere la prima cerimonia funebre a cui ha preso parte il clero della diocesi, con larga partecipazione degli ex-parrocchiani riconoscenti del suo servizio sacerdotale svolto con profonda sensibilità e dedizione.
Nel pomeriggio la chiesa madre di Scanno ha accolto la bara, con il libro aperto dei vangeli e la stola, seguita dalla sorella Anna Maria e dai suoi compaesani. Sono intervenuti diversi sacerdoti, fra i quali don Pierluigi, il parroco di Raiano e alcuni scannesi. Don Luigi, parroco di Scanno, prima della celebrazione funebre presieduta dal vicario del vescovo mons. Maurizio Nannarone, ha letto il curriculum vitae et studiorum di Don Egidio, che da Roma, dove aveva vissuto la fanciullezza e la prima adolescenza, decise di entrare nel seminario minore di Sulmona e poi in quello di Chieti. A Scanno venne ordinato sacerdote il 21 giugno 1973. Laureato in teologia, aveva esercitato l’insegnamento della religione in varie scuole medie e infine nel liceo classico Ovidio di Sulmona. Referente territoriale per la pastorale della salute, era vicino ai malati. Era impegnato nei corsi di preparazione al matrimonio, aveva preso a cuore i problemi di devianza giovanile mettendo in guardia le famiglie negli incontri tenuti anche a Scanno nell’Asilo Buon Pastore. E’ stato cappellano dei granatieri dell’ordine di Malta, esercitando ogni sua funzione con discrezione, senza voler apparire. Don Maurizio, lasciando a don Pierluigi l’omelia, lo ha ricordato come compagno di seminario, impegnato anche nello sport.
Don Egidio ha affrontato la sua sofferenza con fede e coraggio, decidendo di andare a curarsi a Roma dopo un anno trascorso nella casa sacerdotale di Sulmona. Don Pierluigi ha raccontato il suo ultimo tratto di vita nei due anni che gli è stato accanto, tracciandone il carattere chiaro e preciso, la lucidità fino all’ultimo momento per dare disposizione dei due riti funebri prima di volere, sempre vigile, l’unzione in articulo mortis.
Ha messo la sua cultura al servizio degli altri, amava conoscere e far conoscere, in semplicità e senza riflettori.
Le campane fatte suonare a festa hanno salutato Don Egidio all’uscita della chiesa mentre veniva accompagnato al cimitero, dove riposa nella cappella del clero.