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CON LA BCC ROMA IN NAVIGAZIONE SULLA MSC ARMONIA
NEL MARE ADRIATICO E NEL MARE DI ULISSE
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Quinto giorno: 1 Luglio 2014
ATENE - L’ACROPOLI
Finalmente ritorno ad Atene! Questa crociera l’ho scelta, nonostante fossi già stato nelle altre città del Mediterraneo, proprio per tornare alla città sognata dai tempi della Scuola Media, con lo studio della mitologia classica.
Due anni fa insieme con mia moglie, la nave Costa già ci portò nella città, capitale della Grecia. Il mio sommo desiderio era mettere piedi sull’Acropoli. Arrivati ai cancelli dovemmo tornare indietro perché i custodi proprio quella mattina erano scesi in sciopero. Il Partenone lo vidi
su in alto, maestoso come lo immaginavo. Ci consolò l’essere scesi nell’Agorà e aver calpestato il suolo di tanti eroi, poeti e filosofi, delle cui opere c’eravamo nutriti durante tutti i nostri studi.
Sono al terrazzo del ponte otto fin dalle ore sei. La nave costeggia la Grecia a
dritta e verso le ore sette le bianche case di Atene incominciano ad apparire
sulla collina che rasenta l’orizzonte, mentre quelle del Pireo lungo la costa. Per non perdermi nulla, vado
a fare una colazione molto frugale e poi di nuovo a guardare la città le cui case ormai si sono delineate. Entriamo nel porto del Pireo, uno dei
maggiori del Mediterraneo, alle ore 8,30, ci prepariamo subito allo sbarco. Il pullman con una giovane e simpatica guida,
ci porta dal Pireo al centro della città di Atene. Lungo il percorso lei ci indica i vari porti nelle insenature
naturali, tra cui quello di Zea per gli yacht e di Microlimaco, dove sono
attraccati i pescherecci. Ad Atene facciamo una breve sosta all’antico stadio olimpico. C’è un oplita che fa mostra degli antichi eroi greci. Da qui si scorge la collina
dell’Acropoli con
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il Partenone. E poi la grande piazza del Parlamento, luogo simbolo di tante
proteste del popolo greco. In continuazione appaiono resti architettonici della
grande Polis, culla della Democrazia e del Sapere.
Arriviamo ai cancelli dell’Acropoli. Un flusso enorme di visitatori rallenta la nostra entrata. Mai vista
tanta gente in un sito archeologico! Seguiamo la fila e dopo circa un’ora iniziamo a salire la scalinata dei Propilei. Mi sento emozionato! Fotografo,
non solo con la macchina fotografica, ma anche con gli occhi ogni particolare e
mentre scrivo questa breve cronaca mi tornano quelle immagini. Dopo i Propilei
siamo nella spianata dell’Acropoli con il Partenone e l’Eretteo in primo piano. E qui fermo la mia cronaca, lasciando la parola alle
immagini fotografiche, perché sono consapevole di non essere in grado di descrivere quanto pulsava nella mia
mente e nel mio cuore.
Tornati a bordo, la nave riprende la navigazione alle ore 15,00. Dopo pranzo
vado sulla terrazza del ponte otto per il saluto finale ad Atene, mentre
costeggiamo ad Oriente il Peloponneso. Mi prende un po’ di malinconia, perché son convinto che quella città, ricca di storia e di cultura, non la vedrò più. Intanto ci vengono incontro l’ isola di Ydra con la caratteristica forma di un’idra, mostruoso serpente mitologico. Scende qualcuno che in un vassoio porta dei
tranci di pizza. Chiedo dove la posso prendere e mi indica il ponte undici.
Salgo e come al solito trovo una lunga fila, mentre il pizzaiolo si affatica e
si affretta a mettere l’impasto al forno. Vi rinuncio e torno disotto per godermi il sole, con il libro
di Mario Vargas Llosa.
Dopo cena, con Antonietta vado al teatro e poi, dopo la solita passeggiata lungo
il “Corso dei negozi”, ci ritiriamo per la notte. Domani ci aspetta l’isola di Zacinto.
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