Giovedì 7 Marzo 2013 - Il Santo del giorno: San Massimo di Nola, Vescovo
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Il tempo... ieri - Giornata uggiosa con nebbie e nuvole. Qualche breve spiraglio nella mattina. Nel pomeriggio le nuvole si sono
intensificate fino a piovere. Temperature: mass. 12,1°C; min. 3,4°C; attuale 8,3°C (ore 23,30).
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22 Marzo
Giornata Mondiale dell’acqua, bene prezioso dell’umanità
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La Giornata Europea dei Giusti
Si e’ celebrata ieri, 6 marzo, in tutta l’Europa, la prima edizione della Giornata Europea dei Giusti, istituita il 10 maggio 2012 dal Parlamento di Bruxelles su proposta dell’Associazione Gariwo, la foresta dei Giusti. Il termine Giusto è tratto dal passo della Bibbia che afferma "chi salva una vita salva il mondo
intero" ed è stato applicato per la prima volta in Israele in riferimento a coloro che hanno
salvato gli ebrei durante la persecuzione nazista in Europa. A Milano nel 2008 è sorto al Monte Stella il primo Giardino dei Giusti di tutto il mondo. Con il
progetto Wefor (Web European Forest of the Righteous) finanziato dalla Comunità Europea sono stati creati i Giardini virtuali dei Giusti d'Europa, interattivi
e inseriti nel sito dell’associazione come sezione didattica, per portare alla conoscenza delle
scolaresche i principi delle persone “giuste”. Ieri in molte città italiane e europee si sono svolte manifestazioni per ricordare chi si è opposto ai crimini contro l'umanità ovunque siano perpetrati.
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SUI RIFUGI LA CORTE D’APPELLO DA’ RAGIONE AL PARCO
Le aree sulle quali sorgono i cinque rifugi montani
in Comune di Pescasseroli appartengono all’Ente Parco
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Giudice d’Appello, invece, riformando il primo pronunciamento, dichiara che questi
terreni, e conseguentemente i fabbricati che vi insistono, appartengono all’Ente Parco. La Corte d’Appello ha ritenuto, infatti, che l’Ente Parco é portatore di uno specifico interesse al rispetto sia dell’ambiente che della particolare destinazione dei beni demaniali civici, in quanto le finalità istituzionali perseguite si affiancano a quelle che assicurano protezione ai
beni del demanio civico, con le quali non esiste alcuna antinomia.
Il principio, senza dubbio di grande interesse, é certamente estensibile anche ai rapporti contrattuali i per i boschi e i pascoli concessi all’Ente dai Comuni. Anche in questo caso occorrerebbe evidenziare che la gestione
svolta dall’Ente Parco ha finalità esclusivamente pubbliche e che pertanto essa non può essere considerata alla stregua di una gestione di tipo privato. (Antonietta Ursitti, Ufficio di Presidenza)
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La Corte di Appello di Roma, Sezione Speciale Usi Civici, in accoglimento del ricorso dell’Ente, ha riformato la sentenza del Commissario degli Usi Civici della Regione
Abruzzo ed ha dichiarato che le aree sulle quali sorgono i cinque rifugi
montani, in Comune di Pescasseroli, appartengono all’Ente Parco. Si tratta dei rifugi “Pesco Di Iorio”, “della Difesa”, “Campeggio dell’Orso”, “Forca d’Acero” e “Prato Rosso”, realizzati dall’Ente negli anni trenta quando il Comune di Pescasseroli concesse al Parco le
aree per costruirvi i rifugi.
Il contenzioso era nato da un diniego allo svolgimento di lavori di adeguamento,
che il Comune di Pescasseroli aveva opposto all’Ente, sostenendo che i rifugi appartenessero al demanio civico, e rivendicandone
quindi la proprietà. Il Commissario agli Usi Civici per la Regione Abruzzo, con sentenza del 2008, aveva ritenuto che le aree interessate avessero natura demaniale e che gli atti di concessione di ottanta anni orsono,
fossero nulli e privi di effetto. La sentenza del
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frequentare i loro uffici di avvocato o di commercialista. Come gli onorevoli avvocati di
Berlusconi! Le loro sono buonuscite dorate, esentasse per diritto divino,
mentre le nostre sono falcidiate di un terzo. 250.000 euro a Fini, 217.000 a D’Alema, 174.000 a Marini e 158.000 a Bocchino. Formigoni poi, da presidente di
regione, di quell’ente che nelle promesse avrebbe dovuto essere vicino ai cittadini, batte tutti.
Un assegno da mezzo miliardo. Ma per Fini i privilegi continuano: un ufficio
tutto suo a Montecitorio con segreteria e auto blu con autista, come già il compagno Bertinotti. Mentre altrove quando si va a casa scende il sipario.
I nuovi arrivati hanno promesso che dimezzeranno l’indennità parlamentare e il numero dei parlamentari, che aboliranno il vitalizio e il
finanziamento ai partiti rendendo finalmente giustizia ad un referendum
tradito. Le loro facce sono pulite, ci riusciranno?
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LETTERA AL DIRETTORE
di Ezio Pelino
Sig Direttore,
ci si domanda perchè Grillo. Dovremmo chiederci, invece, perché solo ora Grillo. Abbiamo subito di tutto. Referendum traditi, costi stellari della politica, privilegi,
corruzione, parco auto blu fuori controllo. Inutilmente, per anni, Stella e Rizzo hanno
documentato latrocini e sprechi. La rivoluzione dolce del M5S ha mandato a casa un esercito di mandarini, che però prima sono passati alla cassa. Se l’erano preparata bene la loro uscita di scena. Pensioni da un minimo di 2.500 a 7.500 euro e una
buonuscita, che chiamano “assegno per il reinserimento nella vita lavorativa”, anche se i più hanno continuato a
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Lo Sci Club
DI SCANNO
spara
la doppietta
Ad Ovindoli
Giorgio primo
e Mattia secondo
Giulia due volte
sul podio
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SCANNO - Che la squadra agonistica dello sci club Scanno stesse crescendo lo pensavano
in tanti ma nessuno poteva immaginare che i tempi fossero maturi per le
cosiddette “doppiette”, come quella sfoderata dalle “saette” di Schiappa in quel di Ovindoli lo scorso 2 marzo, in occasione di uno slalom
speciale valido quale prova del Trofeo Mini-San Carlo. A dominare la categoria “Baby Maschile” sono stati Giorgio Cetrone e Mattia Schiappa, rispettivamente primo e secondo
con ampio margine sui pur validi avversari. Incontenibile la gioia di Fulvio,
per la solita performance di Giorgio, fortissimo fra i pali stretti, e l’inaspettato regalo di Mattia, letteralmente esploso dopo una marcia di
avvicinamento al podio fatta di allenamenti serrati, ascoltando con lucida
attenzione i consigli del papà-allenatore. Nella categoria “Cuccioli femminile” Giulia Antonucci ha centrato l’argento, ottimo in una specialità meno amata dello slalom gigante, in cui la… Scannesina d’adozione domina con cadenza pressoché settimanale. A conquistare il primo posto, l’atleta di casa Victoria D’Angelo (difende i colori dello Sci Club Ovindoli 2000). La categoria dei
fenomeni, ovvero quella dei “Cuccioli Maschile”, ha visto Mammarella alla riscossa: il Goffredo nazionale si è aggiudicato la prova con un mostruoso 39.37 (unico atleta a scendere sotto i 41’’!). I nostri si sono difesi con i denti e con le unghie: Luca D’Alessandro (anch’egli, come Giulia, più gigantista) si è piazzato 17° dopo alcune prove a ridosso dei migliori (con un paio di intrusioni nella top
ten, peraltro, che hanno impensierito gli atleti dei… piani alti), Gianni Carfagnini è giunto 20° («semmai si dovesse sbloccare –insiste Schiappa– ai primi toccherà scalare un gradino verso il basso...»), Luca Firmani 23° (stesso discorso di Gianni: tecnica sopraffina e risultati –per ora– deludenti¬). Ha saltato la porta n° 11 Antonio Ciarletta dopo una buona partenza col suo inconfondibile stile,composto e lineare.
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Il giorno successivo, domenica 3 marzo, il circo bianco
abruzzese ha fatto di nuovo tappa ad Ovindoli in una giornata baciata dal sole
dopo la fitta nebbia del sabato. Teatro della gara la solita pista “Variante Monte Freddo”, con un doppio muro ghiacciato che ha messo a dura prova gambe e lamine.
Giorgio e Mattia, attesissimi dopo i numeri del giorno prima, sono giunti 5° ed 8°. I piazzamenti, pur buoni, hanno scontentato le due “saette” tanto che il magone ha colto il solitamente imperturbabile Giorgio. Bravo anche
l’altro “Baby” Daniele Berardi, 19° grazie ad un piede definito “oltremodo sensibile” dai più. Fra le atlete della categoria “cuccioli femminile” ha vinto di nuovo Victoria d’Angelo sulla compagna di squadra Beatrice Aiuti. Terza la nostra Giulia
Antonucci (staccata di appena un secondo), arrabbiatissima nonostante i due
podi in due giorni (ma quando si è vincenti è così…). Fra i “cuccioli maschile” scontato dominatore Goffredo Mammarella. I nostri hanno scelto di rischiare il
tutto per tutto. Matteo Mancini, filante e diligente, si è piazzato 17°, Luca d’Alessandro è sceso veloce ma per un clamoroso traverso è finito 22° (che peccato!). Antonio Ciarletta, Luca Firmani e Daniele Gasbarro sono giunti
rispettivamente 24°, 29° e 36°. Gianni Carfagnini ha finalmente mollato gli ormeggi ma ha esagerato con le “pieghe alla Ligety”, finendo la prova con un coreografico capitombolo.
Alle premiazioni lo Sci Club Scanno è stato il più citato dallo speaker, non solo per i risultati sempre più confortanti. Ai podi e piazzamenti infatti si assommano la presenza costante
sui campi di gara, la capacità organizzativa dimostrata nei diversi appuntamenti ospitati a Collerotondo ed
una innata simpatia che le nostre “saette” dimostrano sempre più di suscitare. (Antonio Carfagnini)
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Cassazione: «No censure a giornalismo denuncia». Assolta 'Report'
Hanno agito «nella convinzione che quel sospetto fosse fondato»
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il requisito dell'interesse pubblico all'oggetto dell'indagine giornalistica», spiegano i giudici di 'Palazzaccio', «l'operato dell'autore e' destinato a ricevere una tutela primaria rispetto
all'interesse dell'operatore economico su cui il sospetto e' destinato
eventualmente a ricadere: e cio' - si legge nella sentenza depositata oggi -
perche' il risvolto del diritto all'espressione del pensiero del giornalista,
costituito dal diritto della collettivita' ad essere informata non solo sulle
notizie di cronaca ma anche sui temi sociali di particolare rilievo attinenti
alla liberta', alla sicurezza, alla salute e agli altri diritti di interesse
generale, sia operativo in concreto», alla condizione che «il sospetto e la denuncia siano esternati sulla base di elementi obiettivi e
rilevanti». Secondo gli 'ermellini', «pretendere la censura a priori del giornalismo esplicato mediante la denuncia di
sospetti di illeciti, significherebbe degradare fino ad annullarlo il concetto
stesso di sospetto e di giornalismo di inchiesta: dovendo piuttosto - conclude
la Corte - il sospetto che non sia meramente congetturale o peggio ancora
calunniatorio, mantenere il proprio carattere propulsivo e induttivo di
approfondimenti, essendo autonomo e, di per se', ontologicamente distinto dalla
nozione di attribuzione di un fatto non vero». (Primadanoi)
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Il giornalismo di denuncia non va censurato. Lo ha stabilito la Cassazione, rigettando il ricorso presentato dai vertici
della Casa Olearia Italiana spa contro una sentenza con cui la Corte d'appello
di Lecce aveva assolto Milena Gabanelli e Bernardo Iovene, della trasmissione
'Report', dal reato di diffamazione in concorso. Al centro del processo, un
servizio in cui veniva avanzato il sospetto che la ditta querelante fosse,
all'epoca dei fatti, «autrice di sofisticazioni» dell'olio extravergine di oliva. I giudici del merito avevano assolto i due
imputati riconoscendo in loro favore la causa di giustificazione del «diritto di critica», ritenendo che avessero agito «nella convinzione che quel sospetto fosse fondato». La quinta sezione penale della Suprema Corte ha condiviso le conclusioni del
giudice d'appello, osservando che «il giornalismo di denuncia e' tutelato dal principio costituzionale in materia
di diritto alla libera manifestazione del pensiero, quando indichi
motivatamente e argomentatamente un sospetto di illeciti, con il suggerimento
di una direzione di indagine agli organi inquirenti o una denuncia di
situazioni oscure che richiedono interventi normativi per potere essere
chiarite». Per questo, «escluso il caso in cui il sospetto sia obiettivamente del tutto assurdo» e se sussiste
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