Mercoledì 20 Febbraio 2013 - Il Santo del giorno: San Zenobio, Sacerdote e martire

Il tempo... ieri - GIORNATA VARIABILE con nebbie di primo mattino. Appena si sono dissolte è uscito il sole che è restato per tutta la giornata. Freddo con gelate notturne. Temp: mass. 5,1°C; min. -2,4°C; attuale -2,8°C (ore 23,30).
 
Sabato 23 febbraio, ore 16,00, presso l’Auditorium Centro Pastorale, ricordo di Mons. Giuseppe Celidonio a cent’anni dalla sua morte
Il canto
del rivo
le Cunicelle
al Lago
di Scanno
 
 
Torna il “Premio Confetto d’oro
Città di Sulmona”,
Nuova sfida per l’Arianna

SULMONA - L’Associazione culturale “Arianna” con il patrocinio del Comune di Sulmona organizza la seconda edizione del Festival Nazionale di Teatro amatoriale “Premio Confetto d’oro” città di Sulmona – che avrà luogo nel mese di giugno 2013 a Sulmona(AQ)
“Esso si inserisce nella 2^ Edizione “Arte infestival” che intende valorizzare il patrimonio artistico - culturale della città di Sulmona” afferma il direttore artistico Marisa Zurlo e continuando “Tutte le informazioni necessarie per partecipare alla rassegna sono sul sito dell’evento Arteinfestival o possono essere richieste alla Compagnia, a breve bandiremo anche concorsi letterari e fotografici”. Il Cortile della S.S. Annunziata di Sulmona, ove si svolgerà la rassegna, verrà messo a disposizione delle Compagnie con impianto audio e luci dalle ore 10,00 del giorno fissato per la rappresentazione.
Le compagnie ammesse concorreranno all’assegnazione di numerosi premi: “Confetto d’oro”, targhe e premi in denaro per la migliore opera,  migliore attore e attrice, migliore attore e attrice non protagonista, alla Regia, alla scenografia, e infine un premio speciale “città di Sulmona” per lo spettacolo di maggior godimento del pubblico. (Jacopo Lupi)
 
CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA’
Tre sono i progetti del Parco presentati al Ministero dell’AmbienteTTM
Tre sono i progetti del Parco presentati al Ministero dell’AmbienteTTM  che riguardano la conservazione della biodiversità, secondo le direttive a suo tempo emanate dallo stesso Ministero e che tanto apprezzamento hanno ricevuto  dal mondo ambientalista, e non solo. Il primo Progetto, elaborato e presentato in funzione del finanziamento 2012 di € 100.000,00 (centomila/00), riguarda la “Conservazione e la Gestione degli Ecosistemi Forestali” e  in particolare i boschi vetusti del Parco. Le azioni del Parco si inseriscono in un ambito molto ampio di interventi, programmati anche da altri parchi nazionali dell’Appennino centro-settentrionale.
Gli interventi proposti riguardano in primo luogo la Conservazione strategica delle faggete del Parco, individuate, tra l’altro, come habitat prioritari ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE (Uccelli e Habitat) e che si contraddistinguono per avere un habitat forestale articolato e complesso, caratterizzato da una fitta rete di relazioni  intra  ed interspecifiche. Peraltro,  la presenza di molte specie  bioindicatrici è garanzia di habitat integri e vitali. Le azioni previste interessano il recupero di alcune sorgenti e fontanili, data la loro estrema importanza per l’abbeveraggio di varie specie animali, all’interno di aree forestali strategiche e la realizzazione di necromassa su due esemplari di faggio per ettaro, distribuiti su circa 200 ettari di faggeta.
Un secondo intervento del Progetto riguarda invece la conservazione in situ delle popolazioni di Cypripedium calceolus e Iris marsica (Scarpetta di Venere e Giaggiolo della Marsica), due stupendi endemismi del Parco, inseriti rispettivamente nell’Allegato II della
Direttiva 92/43/CEE con citazione dell’articolo 4 della Direttiva 2009/147/EC e nell’allegato IV della Direttiva habitat, con citazione nell’Appendice I della Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale.
La progettazione e la direzione dei lavori sono a cura del Servizio Scientifico del Parco, mentre la loro esecuzione verrà affidata a ditte specializzate tramite regolari bandi. Per il finanziamento 2013, che non dovrebbe essere inferiore a quello del 2012, sono stati presentati due progetti concernenti il “Monitoraggio della Lepre italica nel Parco” e il “Monitoraggio della Coturnice nel Parco”.
La lepre italica (Lepus corsicanus), solo recentemente rintracciata e riscoperta come “buona specie”, è una specie endemica dell’Italia centro meridionale e della Sicilia. E’ classificata come minacciata dall’IUCN ed è inserita in vari atti normativi internazionali (Red List of European mammals; Red List mondiale; Red List of European mediterraneam mammals; European Mammal Assestment). Finora nel Parco sono state eseguite soltanto sporadiche indagini ed è quindi importante acquisire informazioni standardizzate sulla presenza della specie su tutto il territorio protetto e l’area contigua. La popolazione di Coturnice (Alectoris graeca) negli ultimi tempi ha subito un grave declino. Dal punto di vista normativo la specie è interessata da vari documenti nazionali e internazionali (Lista rossa nazionale a cura di Lipu e WWF, alcune direttive europee, Convenzione di Berna). In questi due progetti-monitoraggio sarà coinvolto  l’Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale. (Giuseppe Rossi)
 
ALCUNE RIFLESSIONI
SUL NOSTRO LAGO DI SCANNO

Ho letto alcuni giorni fa l'articolo di Bruno Di Cesare, apparso sulla "Piazza di Scanno" dal titolo: "La salvaguardia e la tutela dell'ambiente non devono avere colore politico". Il titolo, a quanto mi è dato di capire, gli è stato suggerito dall'assenza dei Presidenti del Pnalm e della Maiella al convegno del "Winter tour Abruzzo", che si è svolto l'8 e 9 febbraio. Ciò che mi ha fatto riflettere è l'ultima parte del suo articolo. Egli scrive: «Un'altra dissonanza grande che e ' emersa nel corso del dibattito e forse non colta dai piu' e' che tutti i relatori avevano come punto di riferimento per l'Alta Valle del Sagittario, il lago di Scanno, e per la sua notorietà e per la sua bellezza, non sapendo che questo lago,  fra i più esclusivi di tutto il panorama nazionale, attualmente risulta incastrato fra una serie di aree protette con a sud ovest il PNALM ad est la Riserva del Genzana a nord la riserva del lago di S. Domenico e le Gole del Sagittario, ed unica entita' abbandonata a se stessa e' proprio il lago senza alcun livello di protezione, sempre nella mira di speculatori procacciatori di villette vista lago, amministratori inconsapevoli ed incapaci di gestire quello che hanno, e tutta una variegata schiera di fauna umana che considera quel pozzo come una opportunita' accidentale di tirare su' qualche euro. Di questo sarebbe opportuno che parlassero i giornalisti della Valle del Sagittario, e non sfruttare queste occasioni per autocelebrarsi nei loro siti on line alla ricerca soltanto di occasioni per mettersi in mostra, venendo sempre meno a quel codice deontologico che ha reso grande uomini quali Indro Montanelli».
Personalmento non cerco occasioni per autocelebrarmi e so distinguere la cronaca dalla polemica. Se un giornalista viene invitato ad un convegno non va certamente per polemizzare, ma per raccontare i fatti. Le critiche possono sempre venir dopo. II codice deontologico dei giornalisti raccomanda solo di raccontare la verità, di non camuffarla e di avere rispetto delle persone. Per tutto il resto ognuno segue la linea editoriale che il giornale su cui scrive si è data.
Ho incontrato Bruno Di Cesare ieri mattina nella piazza di Villalago. Il discorso è caduto sui lavori effettuati dal Genio Civile lo scorso autunno alla foce del Lago di Scanno, lungo il canale emissario che porta al lago Cupaione. Bruno mi ha rimproverato di averli condivisi. Egli
sostiene che il Lago di Scanno sia stato compromesso, perché il livello del canale che riparte dal Cupaione verso il Lago Lucciola è stato abbassato, rispetto al livello esistente, causando così un danno al delicato sistema dei vasi comunicanti. Secondo lui le acque del Lago di Scanno non raggiungeranno più il livello del gennaio 2011, quando addirittura invasero alcune villette e i prati della Madonna.
Gli ho promesso che sarei andato di nuovo a verificare la situazione esistente. Sono andato al Cupaione e ho scattato la foto acclusa a lato. Vi ho indicato con la freccia rossa il punto più alto del canale che blocca le acque perché si allarghino nel piccolo bacino. A me sembra che non ci sia quell'abbassamento di cui parla Bruno. Ad occhio nudo pare che abbia l'altezza del livello usuale del lago Cupaione. Comunque si può sempre incaricare un geometra e far eseguire i rilievi necessari. Se danno c'è stato, questo è sanabile. Le pietre stanno lì e con il lavoro di un'ora una ruspa riporterà tutto alla stato primitivo. Intanto auguriamoci che il livello del lago raggiunga il suo massimo, tracimando verso il Cupaione. Solo così potremmo fare la verifica dei lavori effettuati dal Genio Civile. E le villette, l'albergo del Lago non hanno diritto ad essere salvaguardati dalla piena del lago? Io penso di sì. (R. Grossi)
 
Lolli e Pezzopane
L’Aquila ha capacità
e competenze per ripartire
 
“Abbiamo scelto questo luogo per parlare di lavoro all’Aquila, perché è la metafora della parabola industriale di questa città. E’ in crisi già da prima del terremoto, ma può rappresentare – grazie agli sforzi del Pd e del Comune – la rinascita e l’avvio di un nuovo sviluppo: si deve ripartire proprio da qui, dagli spazi dell’ex Italtel”, lo hanno detto ieri i candidati del Partito democratico alla Camera e al Senato, Giovanni Lolli e Stefania Pezzopane, in occasione dell’incontro organizzato con i lavoratori, i sindacati, le imprese (tra i presenti il Presidente, Fabio Spinosa Pingue, e il Direttore Antonio Cappelli di Confindustria L’Aquila) e i precari nei locali dell’ex-mensa del polo elettronico gremito come oltre 20 anni fa, quando nel polo lavoravano oltre 5000 maestranze, in maggioranza donne che con il loro lavoro hanno contribuito alla crescita economica e culturale della città capoluogo.
Lolli e Pezzopane spiegano: “Lo stato dell’occupazione in città è critico, basti pensare alla crisi delle aziende del gruppo Compel e alla decisione di poche settimane fa di Intecs che ha licenziato 30
ricercatori del Laboratorio Technolabs, ma in molti continuano a darsi da fare, imprenditori e lavoratori. Su di loro bisogna costruire il futuro, dobbiamo sostenere i loro sforzi”.
Molti anche gli interventi del pubblico, in maggioranza sindacalisti ed ex-lavoratori,  che pur riconoscendo l’impegno di Lolli e Pezzopane in tutte vertenze in atto non hanno lesinato critiche per gli atteggiamenti a volte troppo accomodanti che politica e sindacato hanno avuto nei riguardi dei tanti imprenditori che sono venuti a L’Aquila solo per scopi speculativi e che alla prima difficoltà “scappano via”
I due candidati hanno esposto all’ex Italtel le proposte per l’economia del territorio del Cratere sismico: “Il cinque per cento delle risorse statali per la ricostruzione vanno alle attività produttive, come abbiamo ottenuto; va messo in campo un chiarimento con la Regione per i fondi Fas che ci spettano; va finalmente attuata un’intelligente politica di zona: occorre mettere a disposizione delle imprese le aree a un prezzo sostenibile, allargando il raggio fino alle frazioni e ai Comuni del circondario; vanno sostenuti i progetti utili per lo sviluppo, come la smart city, ma non solo”. Secondo Lolli e Pezzopane sarà importante “impostare gli interventi a partire da settori strategici (come il farmaceutico, le telecomunicazioni, lo spazio) incentivando una politica complessiva che valorizzi anche la ricerca e la formazione. L’Aquila ha la capacità e le competenze per ripartire”. (L’impronta)
 
Sedici milioni di euro di fondi Fas
sono stati assegnati alla Valle
Peligna per il suo sviluppo

Sono cinque i punti di sviluppo che la concertazione degli enti locali e sovraccomunali ha fissato in un documento, inviato alla presidenza della giunta regionale, per l’utilizzo dei 16 milioni di euro dei fondi Fas.
Essi sono: 1- Creazione di un fondo agevolato per l’accesso al Credito destinato alle imprese e all’attrazione di investitori esogeni; 2 -rafforzamento e creazione d’impresa attraverso nuovi investimenti per l’innovazione tecnologica, ITC, Turismo, tipicità locali e green economy; 3 - interventi pubblici per la valorizzazione delle tipicità locali e l’incentivazione del Turismo; 4 - trasporto; 5 - potenziamento del ciclo
integrato dei Rifiuti. Si punta in modo particolare sulla rivitalizzazione dei centri storici, realizzazione di un percorso museale e delle tipicità territoriali basato anche sulla riscoperta di vecchi mestieri e antiche tradizioni. Iniziative mirate a implementare l'affluenza turistica su tutto il territorio. In programma anche la valorizzazione e la promozione del patrimonio esistente, garantendo l'apertura di musei, chiese, castelli e monumenti a turisti e scolaresche. Inoltre, saranno riservati oltre 800 mila euro alla costituenda Dmc territoriale (Destination management company) ovvero l'ambizioso progetto che mira alla cooperazione nel settore turismo attraverso progettazione, incoming e accoglienza di qualità. Tali proposte sono arrivate dal gruppo di lavoro, guidato dalla vicepresidente della Provincia Antonella Di Nino e dal presidente della Comunità montana Peligna, Antonio Carrara, cui hanno aderito 19 Comuni, associazioni di categoria e sindacati.
 
FOTO IN AMARCORD
COCULLO - Anziani seduti al sole nel “Vancuccio della Madonna". Foto di Eraldo Biasetti