Scanno Cultura
23 Luglio 2025
Oggi festa di San Liborio a Scanno con due sante messe nella sua chiesetta campestre aperta al culto nel 1705
Sarà a disposizione una navetta che partirà da Piazza Santa Maria della Valle
Roberto Nannarone
Trecentoventi anni fa, il 23 luglio 1705, è stata aperta al culto la Chiesa rurale di San Liborio Vescovo, costruita da D. Aniello Ciancarelli, su dispensa della Curia Vescovile di Valva e Sulmona.
Due documenti, dei quali ho le trascrizioni fedeli su veline, redatti da D. Aniello Antonio Ciancarelli, forniscono interessanti notizie sulla costruzione della chiesa rurale.
Nel primo, datato 23 febbraio 1703, D. Aniello Antonio Ciancarelli ci fornisce la notizia dell’acquisto da lui fatto dal Magnifico Biagio de Angelis e dal Sacerdote D. Accriscenzo, suo figlio, “in virtù di carta privata fatta per mano di D. Isidoro Roncone”, notaio in Scanno, della “Massaria delle Forme, sita nelle pertinenze di questa Terra di Scanno nel Molino per prezzo di ducati 462, e mezzo, dico quattrocento sessantadue e mezzo, pagati, e dispesi in questo modo”.
La compravendita era riferita non soltanto alla Masseria ed all’aia, il cui valore era stato indicato in centocinquanta ducati, ma anche a tutti i terreni annessi, di circa 25 tomoli (quasi 34 mila mq.), ubicati “tutti tra il Peschio di Croce, e ponte del Molino”, valutati cinque ducati il tomolo, tra i quali alcuni confinanti con altri terreni di Nobila Ciancarelli, “madre del sacerdote D. Accriscenzo moglie di detto Biase de Angelis”.
L’atto pubblico fu perfezionato il 9 aprile 1704 per mano del notaio D. Isidoro Roncone.
Il secondo documento, dal quale ho estratto alcuni brani, è un diario, nel quale D. Aniello Antonio Ciancarelli fornisce le notizie sulla costruzione della Chiesa dedicata a San Liborio e sulla celebrazione della festa nei primi anni.
La Chiesa fu benedetta, su ordine e mandato del R.mo Signor Abbate D. Paulo Sanità, Vicario Capitolare, da D. Francesco Di Placido, arciprete di Scanno dal 1694 al 1704, dottore in Sacra Teologia della Sapienza di Roma. che morì il 4 settembre 1710.
D. Francesco Di Placido fu il primo a celebrare nella nuova chiesa la santa Messa e nello stesso giorno, “per esser la festività di detto santo, vi si celebrò una Messa cantata, e con musica, e il Cantore si fu D. Michelangelo Colarossi, e vi furono Messe lette in numero di quattordici, e fra gli altri vi fu il sacerdote D. Albenzio Ciancarelli. In detto giorno della festività vi fu la presenza del Signor Principe di Scanno D. Tommaso D’Afflitto, il quale con la solita sua magnanimità volle onorare con la sua propria persona la tavola dei sacerdoti”.
Il 23 luglio 1706, “Si celebrò la seconda festività nella chiesa rurale del glorioso San Liborio con Messa cantata dal sacerdote D. Francesco Baiocco Vicario Foraneo, ed altre Messe lette in numero di quindici, e con il solito pasto ai sacerdoti”.
Il 23 luglio 1707, “Si è solennizzata la festività del glorioso Santo Liborio nella sua chiesa secondo il solito, e fu celebrata la Messa Cantata dal r.mo Vicario Apostolico di Valva e Sulmona signor D. Giov. Innocenzio Carusio della terra di Pitignano, nominato ed eletto Vescovo della città di Muro provincia di Basilicata, che onorò la solita tavola assieme con gl’altri sacerdoti, che vi celebrarono similmente la Santa Messa in numero di quattordici”.
Il 23 luglio 1708, “Si celebra secondo il solito la festività del glorioso San Liborio nella sua solita chiesa, e solito pasto ai preti che vi celebrarono le Messe lette in numero di quattordici, e la Messa cantata dal sacerdote D. Michelangelo Colarossi fu cantata”.
Il 23 luglio 1709, “Fu onorata la festività del glorioso San Liborio nella sua solita chiesa di nuovo dall’Ecc.mo signor Principe di Scanno signor D. Tommaso D’Afflitto, e signor D. Giov. Suo fratello che assieme con tutta la corte vi fecero colatione, e intesavi la Santa Messa si partirono per Barrea altra loro terra, e vi si celebrarono Messe lette in numero di quindici, e fra gli altri il Padre Domenico di San Giuseppe sacerdote delle Scole Pie della Madre di Dio, commissario generale deputato per la fondazione del collegio di Padri erigendo in questa prefata terra di Scanno per la pia donazione fatta a tal effetto dal vivente signor Alessandro Roscelli”.
Il “5 Agosto anno detto 1709, Monsignor Vescovo di Valva e Sulmona D. Bonaventura Martinelli, volse essere a diporto in detta chiesa di San Liborio, ove fu posteggiato con tutta la sua corte, e vi intervenne il sud.o Padre Domenico di San Giuseppe, e nell’istesso giorno passò a miglior vita Biaso De Angelis che mi fè vendita della Massaria dove sta sita, e posta detta chiesa di detto Santo Liborio”.
Il 23 luglio 1710, “Si sono celebrate Messe lette a carlini due la Messa in numero di quattordici Messe”.
“A 23 luglio 1710-1711, similmente si sono celebrate Messe lette numero quattordici in honore del glorioso Santo Liborio”.
Il culto di San Liborio, a Scanno
La Chiesa di San Liborio, incastonata nell’aggregato di fabbricati rurali che sorgono lungo la Statale 479 Sannite, all’uscita di Scanno, verso sud, è senza dubbio l’edificio cui sono rivolti gli sguardi e l’affetto degli Scannesi, che in esso trovano espressione della loro fede nel Santo, festeggiato a Scanno il 23 luglio.
Invocato contro i terribili dolori della nefrolitiasi o calcolosi renale, malattie della prostata, coliche renali, il santo vescovo Liborio nel Medioevo ebbe un culto degno di nota in particolare come santo ausiliatore e taumaturgo.
Secondo la tradizione egli sarebbe stato il quarto vescovo di Le Mans e pare che abbia guarito qualche fedele dal doloroso male, facendo espellere le piccole pietre dai reni. Perciò in genere viene rappresentato con l’aspetto di vecchio barbuto vestito da vescovo mentre regge un libro su cui sono appoggiate piccole pietre.
Sempre secondo la tradizione il suo episcopato, iniziato nell’anno 348, durò ben 49 anni, densi di opere di carità e ti attenzione versi gli ultimi, e proprio per questa sua attenzione probabilmente è stato poi associato alle guarigioni e alla salute del corpo oltre quella dello spirito.
Il 23 luglio, in passato, si celebrava la traslazione delle sue reliquie, evento durante il quale si verificarono dei miracoli, come riporta “Santi Beati”. Nel Martirologio Romano il santo è iscritto al 9 aprile, e non più al 23 luglio come in precedenza.
È protettore dei malati di calcolosi renale, infatti le sue immagini oltre che rappresentarlo come un vecchio vescovo, gli danno come attributo identificativo delle piccole pietre, oppure un pavone o qualche penna di pavone in ricordo del leggendario uccello che accompagnò la traslazione delle reliquie.
Il culto di San Liborio a Scanno è profondamente radicato nel passato, tant’è che, oltre alla chiesa rurale eretta agli inizi del settecento dalla famiglia Ciancarelli, una statua del Santo è ospitata nella nicchia al lato destro per chi guarda dell’altare maggiore di Santa Maria di Loreto, nella Chiesa di Sant’Eustachio, la cui ricostruzione ebbe inizio nel 1697, dopo la demolizione avvenuta nel 1693, perché fatiscente, e portata a termine nel secondo decennio del ‘700, poco prima che si iniziasse, nel 1716, l’erezione della chiesa delle Anime Sante del Purgatorio.
La profonda devozione degli Scannesi verso San Liborio si è manifestata negli anni anche con la donazione dei numerosi ex-voto lasciati nella chiesa come segno di ringraziamento per una grazia ricevuta e come simbolo tangibile della fede e della gratitudine verso San Liborio, ma anche come un modo per condividere la propria esperienza con gli altri fedeli che frequentano il luogo di culto.