Abruzzo Economia
18 Luglio 2025
"Con tariffe al 30% negli Usa fuori gioco tutta la Doc Montepulciano d'Abruzzo"
Redazione
Incredulità e preoccupazione per i possibili «grossi danni all’economia regionale». Due sentimenti che hanno guidato Alessandro Nicodemi, che guida il Consorzio vini d’Abruzzo, nel leggere la lettera del presidente americano, Donald Trump, sull’applicazione dei dazi aggiuntivi sull’import europeo di beni dal primo agosto prossimo. «Eravamo ormai convinti che i dazi sarebbero stati al massimo del 15% e non di certo il doppio. Un dazio al 30, più che una politica protezionistica, sembra essere un vero e proprio embargo».
Rischi per il Montepulciano nella fascia popular
I rischi sono soprattutto per la Doc di punta: «Il Montepulciano d’Abruzzo – spiega – è tra le denominazioni leader nel settore popular, ovvero quello che vede i vini sugli scaffali a un costo che si aggira tra i 15 e 20 dollari a bottiglia. Una tassazione così alta rappresenterebbe un incremento di costo ingiustificato e metterebbe fuori gioco tutta la denominazione». Per i vini abruzzesi, gli Stati Uniti, come ricorda il Consorzio, rappresentano il primo mercato di un export regionale che complessivamente vale 268 milioni di euro (dati Istat 2024). «Il giro d’affari è troppo vasto – osserva Nicodemi – e sarebbe impossibile rimpiazzarlo con qualunque altro tipo di mercato».