Interventi
11 Luglio 2025, 06:52
DI ORSI E DEI PROBLEMI RELATIVI
Franco Zunino, Segretario AIW
In Abruzzo pensano di aver risolto un problema di rapporto tra uomo e orso, semplicemente mettendo il solito collare all’orsa “Petra” che da diverse notti frequenta il paese di Lecce nei Marsi (L’Aquila, Parco Nazionale d’Abruzzo); cosa che l’orsa continuerà a fare, ma… col suo bel collare che potrà segnalare, alle autorità sedute davanti ad un computer, in quali vie o piazze od orto e giardino, si trovi! (un’informazione che, peraltro le autorità già ricevevano, tutti i giorni e le notti, dalle lamentale degli stessi abitanti del paese!). Ma, vuoi mettere l’altisonante “radiocollare”, la cui notizia sembra suonare quasi come l’avvenuta risoluzione del problema! Purtroppo così non è! Ed anzi, è la solita soluzione all’italiana quando non si riesce a risolvere un problema: per cui, o gli si cambia definizione o lo si ignora come se non fosse mai esistito!
Di più le tante autorevole autorità che si sono riunite per decidere questa importante iniziativa, non sanno o non voglio fare; e forse fingono anche di non capire quello che Franco Zunino, l’AIW e altri noti conoscitori dell’animale orso marsicano, da anni vanno dicendo: cioè, che per far allontanare gli orsi dai paesi bisogna fare in modo che ritornino in montagna dove vivevano da sempre, facendo in modo che trovino in montagna quel cibo che ora non trovano più (e che vanno a cercare nei paesi, perché l’orso non è stupido come a volte è l’uomo, e sa benissimo che se il cibo che un tempo trovava in montagna era di produzione umana, ovvio che lo si trovi dove vive l’uomo: e questo gli orsi d’Abruzzo lo hanno sempre saputo e/o acquisito da generazioni!).
Purtroppo le autorità, che da anni vanno predicando un ritorno dell’orso al cibo naturale (leggasi cicoria selvatica faggiola, fragole, pancacciolo, bacche varie e carogne di erbivori uccisi dai lupi – e qualche cerbiatto da loro stessi predato per la facilità di farlo!) ci stanno mettendo un bel po’ di tempo a capirlo. Spendono milioni di euro in ricerche ma si ostinano a non capire che non è questo il cibo che manca all’orso, ma quello abbondante, appetitoso e facile da reperire che per centinaia di anni e forse millenni gli orsi trovavano in campagna alle falde dei boschi (campi di grano, di mais, di lupinella, di carote) e sui pascoli (pecore).
Prendersela con i cittadini responsabili di una cattiva gestione dei rifiuti urbani, è solo un modo per sviare il problema e dalle vere responsabilità; un metodo che sa più di politica che non di gestione della fauna selvatica. Ma è anche segno di una GRANDE INCOMPETENZA!