Valle Peligna Interventi
22 Maggio 2025, 06:13
Parliamo di cose concrete
UNA VOLTA LE QUESTUE SI FACEVANO SOLTANTO PER LE FESTE DI PAESE ORA INCOMINCIANO AD ANDARE DI MODA PER RIPIANARE DEFICIT DI GESTIONI FINANZIARIE FALLIMENTARI DI ENTI DI INTERESSE PUBBLICO
Andrea Iannamorelli
È incredibile: addirittura giorni or sono mi son visto recapitare una richiesta di “obolo” (18 euro circa) da parte del Consorzio di bonifica (Aterno-Sagittario) di stanza in Pratola Peligna, quell’ente che tanti anni fa, gestito con competenza, accuratezza e conoscenze adeguate, in qualche modo salvaguardava l’efficacia e l’efficienza della agricoltura nostrana nel vasto territorio della Valle Peligna e non solo.
E per capire che il questuante era, appunto, quel Consorzio, c’è voluto un po’ d’attenzione ed uno sforzo di memoria adeguati. Sono decenni, infatti che mio padre (deceduto cinquant’anni fa circa) ha cancellato la “nostra” partecipazione all’Ente dal momento che sugli orti confinanti la nostra vecchia abitazione nel centro di Sulmona cessava, per effetto dell’ampliamento della costruzione, ogni attività produttiva, ma soprattutto anche perché da anni diventava quasi sempre più difficile utilizzare “l’acqua del consorzio” a fini irrigui (per la complessità della gestione del servizio, per la non garanzia della pulizia dei canali, per tutta una serie di ragioni che fecero dire a mio padre, “sai che c’è, lasciamo perdere!..”. E uscimmo dal Consorzio, così, liberamente, come, tanti anni prima, i miei avi ci erano entrati!).
Ho preso con una certa perplessità la richiesta di “contributo” con l’idea di approfondirne le ragioni. Ma non ho dovuto attendere molto non soltanto per capire che la richiesta proprio non si reggeva in piedi, ma addirittura che la perplessità con la quale io l’avevo “letta” era ampiamente condivisa dalla stragrande maggioranza di quanti l’avevano ricevuta, tant’è che qualche giorno dopo, anche per effetto della aggressiva campagna elettorale che il centrosinistra, per Angelo Figorilli, sta mettendo in atto a Sulmona, il Consorzio che “ci aveva provato”, ha fatto marcia indietro e, almeno per il momento, dell’ignobile colletta pubblica per coprire il deficit finanzio della gestione, non se ne farà nulla!
Insomma al Consorzio Aterno-Sagittario non è riuscita l’impresa che, con una “faccia di bronzo” inqualificabile (addirittura con l’esplicita opposizione dei revisori dei conti!) sembrerebbe essere riuscita alla Giunta regionale che per raccogliere 42 e rotti milioni necessari a tentare di alleviare il deficit (2024) finanziario della sanità regionale (non ben definito, pare intorno ai 115 milioni) ha indetto una colletta a carico di quanti si vedranno aggravata l’IRPEF regionale, in ragione dei redditi personali, frutto dell’onesto lavoro dipendente e/o libero professionale che, alla luce del sole garantisce scaglioni di reddito straordinariamente tassabili.
“Quello che stiamo vedendo è assolutamente insopportabile”, mi confidava un amico, a commento dei fatti qui accennati. E personalmente non ho ragioni per contestare la valutazione.
Soprattutto è gravissimo che si stravolga l’obbligo democratico, la “resa dei conti” di una gestione aperta e leale di Enti che debbano offrire servizi collettivi ai cittadini. Quell’obbligo che di fronte al fallimento dei compiti di gestione affidati a chi è stato delegato, anche per via indiretta, dal voto popolare, impone la scelta di liquidare il gruppo del comando, se inadeguato, e sostituirlo con altri che almeno in teoria dovrebbero essere più affidabili e in grado di garantire il raggiungimento degli obiettivi della sana e corretta amministrazione.
Questa destra al potere, soprattutto nella periferia del paese (ma soprattutto nelle “periferie” istituzionali di enti che possono anche produrre voti e clientele) incomincia ad utilizzare comportamenti censurabili sotto tutti i punti di vista. E quel che più di ogni altra cosa si evidenzia è la naturalezza con la quale, senza accollarsi il riconoscimento delle responsabilità, chiede al cittadino di correre in soccorso…per raccogliere le risorse necessarie per continuare l’allegra (ma spessissimo inefficiente) “mala-gestione” che qui, nel territorio, ha distrutto i buoni propositi che erano alla base del COGESA, la storia stessa del Consorzio Aterno-Sagittario, la sanità territoriale, non soltanto in relazione alle carenze di personale e di attrezzature presso l’Ospedale dell’Annunziata, ma anche e soprattutto per le carenze dell’assistenza territoriale che quotidianamente viene fatta oggetto di lamentele e recriminazioni per l’incapacità di risposta ai bisogni di interventi ordinari e straordinari di cittadini che risiedono in zone interne che non possono raggiungere facilmente l’Ospedale.
Questa destra al comando che in questi giorni invia a Sulmona dirigenti di primissimo livello che si espongono in prima persona nella campagna elettorale per Palazzo San Francesco senza affrontare le questioni che interessano ai cittadini, perché non le conoscono, le ignorano e, quando non le ignorano, dimostrano di non essere in grado di dare un contributo risolutivo, come nel caso della copertura dei deficit finanziari per le questioni che interessano l’agricoltura ovvero la salute dei cittadini; questa destra farebbe bene a scegliere con più attenzione e competenze specifiche le persone delegate a gestire risorse finanziarie pubbliche che non vanno sperperate inutilmente, come si sta dimostrando che accade, per opera di Marsilio ed altri.
È increscioso, anzi incredibile lo scenario per il quale questo gruppo dirigente, forte dei consensi nazionali e regionali, chiede la conferma del potere senza indicare credibili itinerari per uscire dalla crisi che attanaglia un territorio da qualche decennio vittima non soltanto dell’instabilità politica endogena ma anche del pressapochismo e della improvvisazione nella gestione della cosa pubblica.
Dice bene Arianna Meloni: “Sulmona merita una svolta”. Infatti il centrosinistra ha risposto al bisogno tentando di archiviare le questioncelle cittadine che da troppi anni, per beghe e ripicche personali, hanno negato la individuazione di una “via nuova” per la ripresa. E la proposta di un’inversione di tendenza ora è offerta all’attenzione degli elettori che, se vorranno, potranno tentare di andare a vedere se questa è la novità vincente. Mentre la destra, con il peso di personaggi di livello nazionale che utilizzano le ultime ore di campagna come se fossero decisive per una storia da scrivere ai livelli nazionali, genericamente continuano a parlare di “filiera istituzionale” del potere (come garanzia di risoluzione dei problemi di questo territorio); di una legislatura nazionale che non potrà chiudersi senza aver garantito la “stabilizzazione” dei cosiddetti Tribunali provinciali e l’iter di approvazione di uno strumento finalizzato all’obiettivo ora è annunciato (dallo stesso Delmastro che mesi or sono lo aveva già dato per “fatto”…) per la fine dell’estate; di una sanità che dalla settimana prossima, a livello di Consiglio regionale vedremo se sarà in grado di dare davvero copertura finanziaria ad un deficit per il 2024 che nessuno sa bene a quanto ammonti… Così è, se vi pare.