Valle Peligna Politica
15 Aprile 2025, 06:23
Le proposte laiche dell’UAAR a candidati ed elettori per le elezioni comunali di Sulmona
U.S. Uaar dell’Aquila
Premessa
In occasione delle elezioni comunali del 25 e 26 maggio 2025, l’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) intende sottoporre all’attenzione dei candidati alla carica di sindaco e dell’elettorato alcune proposte incentrate sulla promozione della laicità nelle istituzioni locali.
L’obiettivo è stimolare un confronto costruttivo su temi rilevanti per la cittadinanza, offrendo elementi di riflessione utili anche per coloro, credenti o non credenti, che ritengano importante il rispetto della laicità, quale principio fondamentale della nostra Costituzione e garanzia di pluralismo democratico.
Temi e proposte
Una democrazia compiutamente laica, quale dovrebbe essere la Repubblica italiana, non deve privilegiare alcuna religione né discriminare i cittadini in base alle loro convinzioni personali.
La confessione più pervasiva nella vita pubblica, il cattolicesimo, non è più religione dello Stato. Lo stabilisce la Costituzione repubblicana. È stato anche ribadito in modo più esplicito dal Nuovo Concordato del 1984, secondo l’interpretazione che ne dà la sentenza n. 203/1989 della Corte Costituzionale. Quest’ultima assurge la laicità dello Stato a “principio supremo” e ne definisce il rapporto con il cattolicesimo con queste parole: «Il principio del pluralismo religioso esclude che possa riconoscersi a una confessione religiosa, anche se maggioritaria, il carattere di religione dello Stato».
Su tali presupposti l’UAAR basa i suoi scopi sociali e le sue attività. Allo stesso modo formula i temi e le proposte seguenti.
Educazione e concessione degli spazi pubblici
Nelle scuole e nei servizi educativi comunali si deve garantire un’educazione ispirata ai principi del pensiero critico, dell’inclusione e del rispetto delle diversità, senza ingerenze religiose. Deve essere garantita e avviata nei tempi previsti l’Attività Alternativa all’Insegnamento della Religione Cattolica.
Gli spazi pubblici comunali non devono essere concessi in uso privilegiato ad associazioni di carattere confessionale, ma nel rispetto delle regole generali di accesso per tutti i cittadini e le associazioni culturali.
Simboli religiosi negli spazi pubblici
Si propone una riflessione sull’opportunità di mantenere simboli religiosi, come il crocifisso, in spazi istituzionali destinati a funzioni civiche, come l’aula consiliare del Comune. La presenza di simboli religiosi in questi contesti non rispecchia la pluralità di visioni e appartenenze della cittadinanza.
Recenti sentenze, tra cui la n. 24414/2021 della Corte di Cassazione e la n. 2567/2024 del Consiglio di Stato, hanno riaffermato che «l’esposizione autoritativa del crocifisso nelle aule scolastiche non è compatibile con il principio supremo di laicità dello Stato. L’obbligo di esporre il crocifisso è espressione di una scelta confessionale. La religione cattolica costituiva un fattore di unità della nazione per il fascismo; ma nella democrazia costituzionale l’identificazione dello Stato con una religione non è più consentita».
Si invita quindi a considerare un allineamento delle prassi comunali a tali pronunciamenti.
Cerimonie civili e valorizzazione degli spazi disponibili
L’aula consiliare è il luogo scelto principalmente per le cerimonie nuziali. Il crocifisso appeso alla parete, oltre ad essere contrario alla laicità dello Stato (si veda sezione precedente), è un simbolo che non dovrebbe rientrare nelle immagini di una cerimonia laica. Non sembra molto sensato imporre un simbolo cattolico alle coppie che hanno scelto di non sposarsi in chiesa.
Il Comune di Sulmona si è dotato inoltre di luoghi molto belli per le cerimonie laiche, ma sono poco pubblicizzati e difficili da reperire sul sito internet dell’ente: andrebbe dedicata una sezione con foto e dettagli per poter permettere alle coppie una prima scelta.
Disposizioni anticipate di trattamento (DAT)
La legge 219/2017 riconosce il diritto dei cittadini a esprimere le proprie volontà in materia sanitaria attraverso le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT). È fondamentale che tali documenti, presentati all’ufficio di stato civile, siano correttamente trasmessi alla Banca Dati Nazionale per garantirne la validità.
Invitiamo l’amministrazione comunale ad assicurare un efficace funzionamento del servizio, a verificare l’aggiornamento dei dati e a promuovere campagne informative sul tema.
Sala del commiato pubblica
Il DPR 285/1990 prevede il diritto di «rendere al defunto le estreme onoranze» e di conseguenza l’obbligo a carico del comune di consentire lo svolgimento di funerali in spazi laici. È dunque doverosa l’istituzione di una sala del commiato pubblica, accessibile anche a chi non si riconosce in una confessione religiosa o non ha possibilità di usufruire di strutture private. La disponibilità di uno spazio neutro rappresenta un importante atto di inclusione e rispetto verso tutte le sensibilità.
Gestione dei servizi cimiteriali
Si propone di rivedere l’attuale modalità di gestione dei servizi cimiteriali, al fine di garantire imparzialità, trasparenza e concorrenza leale. È auspicabile una netta distinzione tra i compiti di gestione cimiteriale e i servizi funebri, per evitare conflitti d’interesse e assicurare parità di condizioni tra gli operatori del settore.
Si invita, inoltre, a sensibilizzare la cittadinanza sulla possibilità della cremazione, opzione ormai riconosciuta anche da diverse confessioni religiose, e a garantire una corretta comunicazione su tutte le pratiche funerarie disponibili.
Atti amministrativi e finanziamenti
I fondi pubblici devono essere destinati a iniziative di interesse collettivo senza discriminazioni religiose, evitando sovvenzioni e ogni sorta di finanziamento di attività connesse a specifiche fedi. Qualsiasi collaborazione con enti religiosi deve avvenire solo sulla base di criteri di utilità sociale e a patto che l’ente rispetti i principi di democraticità, trasparenza e parità di genere, senza compromissione della neutralità dell’amministrazione.
Libertà di pensiero e pluralismo
Il Comune deve garantire a tutti i cittadini, credenti e non credenti, il pieno diritto di espressione, senza che le politiche pubbliche subiscano pressioni o condizionamenti di carattere religioso. L’amministrazione deve promuovere il rispetto del pluralismo culturale e filosofico come valore fondamentale della convivenza civile.
Conclusione
L’UAAR auspica che le proposte sopra elencate possano trovare accoglienza nel programma dei candidati sindaci, contribuendo così a una gestione comunale ispirata ai principi costituzionali di uguaglianza, imparzialità e laicità delle istituzioni.
Siamo a disposizione per eventuali chiarimenti e per approfondire insieme le tematiche proposte, in un’ottica di collaborazione costruttiva per il bene della comunità.