Sinistra Italiana L'Aquila risponde all’appello della CGIL aquilana

Sinistra Italiana L'Aquila risponde all’appello della CGIL aquilana ed esprime la sua più ferma condanna sulla gestione arrogante, potremmo tranquillamente dire Trumpiana, da parte della Direzione della ASL 1 Abruzzo rispetto alla vicenda degli avvisi di pagamento recapitati, per il tramite dell’Agenzia delle Entrate, a migliaia di cittadini e cittadine per presunte mancate disdette delle prenotazioni di prestazioni sanitarie.
Arroganza ed indisponenza che si manifestano attraverso il rifiuto reiterato di confrontarsi con le forze politiche e sociali della provincia, toccando un nuovo apice nella giornata di ieri: il Direttore della ASL 1, Ferdinando Romano, ha infatti eluso per la seconda volta la convocazione, prevista per il prossimo 6 marzo, dinanzi alla Commissione di Vigilanza della Regione Abruzzo per fornire chiarimenti sulla suddetta vicenda.
Eppure, la complessità della questione imporrebbe al Direttore un atteggiamento di trasparenza totale di fronte alla cittadinanza e alle rappresentanze sindacali. Di fatto, molti utenti che si sono visti recapitare gli avvisi di pagamento affermano di aver annullato la prenotazione, non ottenendo però dalla ASL alcuna ricevuta di tale annullamento da poter oggi esibire, semplicemente perché questa procedura, che sarebbe la base di una gestione trasparente, allora non era prevista. Così, verosimilmente sono centinaia i cittadini e cittadine che hanno ricevuto la richiesta di pagamento pur avendo disdetto la prenotazione entro i termini previsti.
Il tema si complica ulteriormente in merito alla natura giuridica dei pagamenti richiesti. Infatti, ci risulta che la ASL di Teramo configuri pagamenti di questo tipo come sanzioni amministrative, il cui termine di prescrizione è di cinque anni. La ASL aquilana sembra invece sostenere che si tratti di tributi, il cui termine di prescrizione è decennale. In questo caso, però, non avrebbero dovuto essere inoltrate le richieste di pagamento a coloro che godevano di esenzione: un pasticcio nel pasticcio.
Ciò che rende ancora più irritante questa situazione è il silenzio del Sindaco Pierluigi Biondi, che in qualità di Presidente del Comitato Ristretto dei Sindaci riveste precise funzioni di controllo sull’attività della ASL e sul suo operato sul territorio. Nonostante la vicenda abbia coinvolto centinaia, se non migliaia, di cittadini e cittadine, il sindaco non ha ancora preso una posizione chiara in merito. Biondi rappresenta il territorio, come proclama, o solo gli interessi di Fratelli d’Italia?
Dove sono, inoltre, i consiglieri regionali di maggioranza? Il loro silenzio è forse il risultato, tra le altre cose, di un incrociarsi di interessi che si sono manifestati nelle elargizioni a pioggia (ricordiamo i circa 280000 euro ottenuti da un singolo Comune, Prezza, per realizzare eventi e sistemare il manto stradale) della “Legge mancia” di fine 2024?
È ora di affrontare con serietà i problemi che riguardano la salute e il benessere della nostra comunità, e bisogna mostrare rispetto per chi vive in questa provincia. Chiedere indietro dei soldi quando non c’è certezza di effettive mancanze da parte dei cittadini è, lo ribadiamo, arrogante e scorretto.