Italia Politica
22 Marzo 2025, 06:58
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Sul Manifesto di Ventotene Massimo Cacciari contro il Pd
Redazione
Il filosofo Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, parlando della protesta sollevata in Aula dalle opposizioni contro la Presidente del Consiglio che aveva detto di non condividere il documento dell'unità politica europea scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi durante il periodo di confino nell’isola di Ventotene, sostiene che “Sono proteste semplicemente comiche. Il discorso di Spinelli è radicalmente federalistico sull'assetto dell'Europa e Meloni ha una storia politica e culturale di nazionalismo, che non è più quello di una volta, ma è ovvio che non può essere d'accordo con il manifesto di Ventotene. Questi (i dem) hanno portato il cervello all'ammasso, che novità è? Meloni è soltanto coerente con la sua storia, vorrei chiedere alla sinistra quando mai sia stata radicalmente federalista come è scritto in quel manifesto dove ci sono la rinuncia a elementi fondamentali di sovranità nazionale ed è questo il perno di Ventotene" (Libero quotidiano).
E ancora, Cacciari definisce la sceneggiata una "propaganda strumentale". La ragione è chiara: "La sinistra si stupisce dell'ovvio. Meloni mentirebbe se dicesse che è d'accordo con Ventotene, e in quel caso la sinistra dovrebbe insorgere, ma non se dice che non è d'accordo. A parte il fatto che Schlein non ha nulla a che fare con la storia del PCI, ma Spinelli è stato deputato eletto indipendente nelle liste del PCI ed è stato isolatissimo nella sinistra italiana, nessuno lo ascoltava. Il PCI e il PSI hanno una storia profondamente anti-federalista e contro quindi il manifesto di Ventotene sull'Europa. Si è cominciato a parlare un po' di federalismo solo negli Anni Novanta con Napolitano e con il sottoscritto, questi della sinistra di oggi che protestano contro Meloni andassero a fare un corso di storia politica e culturale. Un corso accelerato perché sono di una ignoranza totale e impressionante" (Affari italiani).
Era il 1941 quando Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, nel periodo in cui erano stati confinati sull’isola di Ventotene per essersi opposti al regime fascista, idearono un progetto di unità europea. Frutto di riflessioni sviluppatesi nel corso della cosiddetta “guerra dei 30 anni” che dal 1914 al 1945 ha sconvolto l’Europa, il Manifesto rappresenta un mutamento di paradigma essenziale nel progetto di un continente europeo unificato.
“Per un’Europa libera e unita“, il titolo originale, oggi conosciuto come “Il Manifesto di Ventotene”, ovvero come uno dei testi fondanti dell’Unione europea, è un documento che nasce con l’idea europeista di una rivoluzione democratica d’Europa, di creare una federazione europea ispirata ai principi di pace e libertà, con base democratica dotata di parlamento e governo e alla quale affidare ampi poteri, dal campo economico alla politica estera.
Il Manifesto fu poi pubblicato da Eugenio Colorni che ne curò la redazione e ne scrisse la prefazione. Il Manifesto venne diffuso in seguito grazie all’aiuto di alcune donne che lo portarono sul continente dall’isola di Ventotene e lo fecero conoscere agli ambienti dell’opposizione di Roma e Milano.