La parrocchia di Scanno in visita alla chiesa di Sant’Antonio di Sulmona per venerare le reliquie del Santo di Padova

Dalla Basilica Antoniana di Padova, accompagnate dal delegato per la Peregrinatio padre Giovanni Milani, alcune reliquie di Sant’Antonio sabato pomeriggio hanno raggiunto Sulmona, accolte nella chiesa di Sant’Antonio dal parroco don Giacomo Tarullo e da tantissimi fedeli, presenti anche alcuni componenti del comitato feste di Scanno.
Sono contenute in due reliquiari: la massa corporea nel mezzo busto dorato e un frammento della costola fluttuante nel reliquiario più piccolo. La parrocchia di Scanno ha avuto il privilegio di andare incontro a questa presenza simbolica di Sant’Antonio ieri pomeriggio.
Alle persone arrivate in pullman, si sono aggiunti molti scannesi residenti a Sulmona per la celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Luigi, con padre Giovanni e don Giacomo concelebranti e animata dai canti del coro parrocchiale. Il frate delegato della peregrinatio, nel suo benvenuto ai pellegrini di Scanno e al comitato dei festeggiamenti, ha riferito che dal 1981 queste reliquie itineranti hanno fatto due volte e mezza il giro del mondo.
Il 6 gennaio di quell’anno venne fatta la seconda ricognizione dei resti mortali del Santo, contenuti in alcuni involucri in seta rossa, estratti dalla tomba. Nella prima del 1263, presieduta da San Bonaventura,   avvenne il riconoscimento della mandibola con la lingua incorrotta e dell’avambraccio sinistro, reliquie che alludono alle sue predicazioni. Il culto per Sant’Antonio è molto radicato nel popolo scannese, con tradizioni particolari, come le “pagnottelle benedette”, fatte distribuire anche ieri in questa occasione speciale a fine celebrazione.  
Nella massa corporis c’è la presenza viva del Taumaturgo, il suo DNA, una traccia concreta dell’esistenza di un santo venerato nel mondo intero. Con la consapevolezza di trovarsi al cospetto di questo Santo, ognuno ha potuto affidargli le proprie preghiere e i sentimenti di fede, esprimendo pensieri scritti, inseriti in una busta che verranno poggiati sulla sua tomba nella Basilica di Padova.