Franco Zunino, segretario generale della Aiw, risponde al direttore del Pnaml

Non per spirito polemico, ma per l'esattezza e la verità dei fatti, si ritiene di commentare così alla nota del Direttore del Parco Luciano Sammarone di questo 6 febbraio.
Non si è mai scritto che l'attuale "EcoRifugio della Cicerana sia una "struttura abusiva". Si è semplicemente scritto che la struttura era una delle famigerate "villette abusive della speculazione edilizia" che negli a n n i'60 del secolo scorso devastarono l’area de La Cicerana. È questa è verità storica. Che poi sia stata "sanata" è un altro discorso. La storia non si cambia! Se la struttura era abusiva e speculativa, tale essa rimane almeno come memoria storica. E andrebbe fatto ben presente a chi la frequenta sentendosi rispettoso ed "ecologo". Si può perdonare un fatto riprovevole, ma non DIMENTICARLO e, peggioancora, FARLO DIMENTICARE!
Che un tale fatto, oggi lo si possa ritenere "eccellenza" è un'offesa a quanti in quegli anni si batterono protestando (finanche in Parlamento!) per quel fenomeno speculativo che tanti danni aveva arrecato al Parco. E a chi, con non poche traversie giudiziarie, alla fine ottenne giudiziariamente lo smantellamento di TUTTE quelle strutture.
Le ragioni per cui per decenni le si ritennero uno dei peggiori danni arrecati al Parco Nazionale d'Abruzzo (ITALIA NOSTRA docet!) e si combatté per ottenerne lo smantellamento, non si annullano solo perché qualcun'altro oggi ci viene a narrare che quella struttura è un "eccellenza" perché chi la gestisce è un incolpevole. Il problema non è la sua gestione, ma la struttura in se e l'uso abitativo (frequentativo) che se ne fa.
Per supportare li turismo escursionistico nell'area de La Cicerana, lo ribadiamo, esiste lo storico rifugio del Passo del Diavolo, in zona non delicata dal punto di vista ambientale, e che potrebbe egregiamente e anche più comodamente (senza impatti sull'ambiente e sulla vita dell'orso) essere gestito da chi oggi gestisce il cosiddetto "eco Rifugio". Che eco non è proprio per la  sua posizione. E così, VERAMENTE, "limitare il disturbo antropico". Non si limita li disturbo antropico consigliando ai visitatori di stare zitti, ma evitando di mandarceli! (come è stato per decenni dopo il blocco della speculazione edilizia!).
Lo scopo di "svolgere attività organizzative" come quelle previste in un'area tanto ambientalmente delicata, non dovrebbe essere uno scopo perseguito da un Parco Nazionale che ha il primario scopo di salvare l'Orso marsicano: e tanto più in un'area notoriamente di ALTISSIMO VALORE proprio come habitat di detto animale. E in uno dei periodi più delicati della sua vita. A meno che… lo scopo reale non sia un altro...
I popoli Kootenay e Salish non limitano a 20 persone gli accessi alla loro delicata area di vita del grizzly, ma la CHIUDONO TOTALMENTE ai visitatori! Gli esempi americani sarebbe bene che venissero imitati non solo quando fanno comodo per aperture e struttamenti!
Le carte sono fatte per adattarle alle situazioni che si vogliono raggiungere; se un sentiero è dannoso per le tante ragioni per cui si gestisce un'area protetta (ripetiamo: riserva integrale, foresta vetusta, habitat primario dell'orso, zona special di conservazione), si possono chiudere o severamente regolamentare. Vietarli non sarebbe "un controsenso ma saggezza, se la chiusura la si pratica per i periodi giusti e giustificati. E i visitatori del Parco (specie se "ecologici") allora lo capiscono anche, come quando si pone un divieto che notoriamente fa del bene alla società, alla cultura e ai cittadini.
Inutile ricordare che, almeno per logica, la VINCA andrebbe fatta ogni qualvolta si intraprende un'iniziativa che rientri negli obblighi della Direttiva UE. È stata fatta anche per quest'anno? O si pretende di far valere P E R SEMPRE una VINCA del2023?(Redatta da chi?).
Si ribadisce, pertanto, per il bene dell'orso e dello stesso Parco quanto richiesto con la nostra precedente: blocco all'iniziativa delle ciaspolate/escursioni primaverili; smantellamento e ripristino dei luoghi utilizzando la finalità e/contributi della Direttiva UE per il Restore Nature. Franco Zunino SEGRETARIO GENERALE DELL'AIW