Giornalisti e attivisti spiati su WhatsApp dallo spyware Graphite

Il caso è scoppiato dopo le denunce del direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, e di Luca Casarini, fondatore di Mediterranea Saving Humans, l’ong impegnata nel soccorso dei migranti.
Entrambi hanno rivelato di aver ricevuto un messaggio da Meta in cui venivano avvertiti della manomissione dei propri dispositivi. «A dicembre — recita il testo — WhatsApp ha interrotto le attività di una società di spyware che riteniamo abbia attaccato il tuo dispositivo. Potresti aver ricevuto un file dannoso».
Casarini stesso è poi intervenuto, spiegando la propria posizione: «Il team legale di Mediterranea Saving Humans è al lavoro per presentare un esposto su questa vicenda. Chiederemo agli inquirenti di accertare cosa sia successo e chi ha ordinato di spiare il mio telefono attraverso il software Paragon». Casarini ha quindi approfondito la sua posizione in un'intervista al Corriere del Veneto.
Nel mirino dei cyberattacchi ci sarebbero almeno 90 persone.
«Le utenze coinvolte appartengono oltre all’Italia, ai seguenti Paesi — rivela palazzo Chigi —: Belgio, Grecia, Lettonia, Lituania, Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia».
Responsabile è “Graphite”, un software di sorveglianza di fascia alta prodotto da Paragon Solution, azienda israeliana, e ha infettato circa 90 dispositivi in tutto il mondo. Una volta che lo spyware ha infettato il dispositivo ha accesso totale, può anche leggere chat crittografate su piattaforme come WhatsApp e Signal. Non solo, l'infezione avviene senza alcuna interazione da parte delle vittime. Come hanno spiegato gli esperti Nessun collegamento da cliccare o allegato da aprire. Questo è chiamato attacco zero-click. Sono attacchi sofisticati, spesso mirati e utilizzati durante le operazioni di spionaggio.