Scanno Cronaca
7 Febbraio 2025, 07:28
Giorgio Morelli ieri è tornato nella sua Scanno per essere inumato nel cimitero del suo paese
Redazione
Il cammino terreno di Giorgio Morelli ha avuto termine ieri a Scanno. Dopo una breve degenza ospedaliera, era stato riportato a casa e nell’intimità domestica, seguito dall’affetto dei suoi cari, martedì 4 ha esalato l’ultimo respiro. Le esequie sono state celebrate ieri mattina alle ore 11,00 nella sua parrocchia a Roma. Nel pomeriggio, accompagnato dalla moglie, dai figli e dagli altri familiari, il suo feretro è arrivato a Scanno, il paese dei nonni e del cuore.
È stato accolto all’ingresso del cimitero dal parroco, dagli amici scannesi, nonché dall’assessore comunale Armando Ciarletta che hanno voluto rendergli l’estremo saluto.
È seguita una cerimonia semplice, come Giorgio avrebbe voluto, per raccogliersi intorno alla bara ed essere vicino ai suoi cari nel momento doloroso del distacco. Di forte emozione e di grande dolore è stato il calo della bara nella nuda terra.
Prima della benedizione, don Luigi ne ha celebrato il ricordo, con il senso di gratitudine di tutta la comunità per quanto lo studioso e ricercatore Giorgio Morelli, con amore e dedizione ha fatto per Scanno, lasciando in eredità un prezioso patrimonio di studi anche sulle chiese del paese.
È seguito un momento di preghiera, quindi l’aspersione con l’acqua benedetta sulla bara, che ha concluso un rituale essenziale, ma con l’onore che gli era dovuto.
Giorgio Morelli, studioso, scrittore, saggista, storico, critico.
Redarre, hic et nunc, una bibliografia di tutti i libri, saggi e articoli di Giorgio Morelli è impensabile, perché i suoi scritti su giornali e riviste letterarie sono numerosissimi. Non si è dedicato solo a Scanno, alla Valle del Sagittario e all’Abruzzo, ma le sue ricerche sono andate ben oltre questi confini e spaziano dalla letteratura, alla storia e perfino ai libretti per musica di drammi, oratori, cantate.
Di suoi scritti ne abbiamo contati più di 150, stante alle biografie di autori.
Fermandoci solo a Scanno, ha scritto una serie di libretti sulle maggiori chiese, con approfondimenti e annotazioni storiche inediti.
Per i libri basterebbe solo citare le due Bibliografie di autori che hanno scritto di Scanno e della Valle del Sagittario, che nel loro insieme ne segnalano ben 2283. Un lavoro enorme che non si limita solo alla loro citazione, ma anche a fornirne il contenuto e a riportarne spesso interi brani, quando alcuni libri sono fuori catalogo.
Opera altamente meritoria è la sua edizione critica su “Zu matrimonio azz’uso e la Figlianna” di Romualdo Parente, poeta dialettale scannese, nato nel 1737. Con uno “scavo certosino” il volume indaga sugli aspetti linguistici, demologici e storici, mettendoli in relazione con le stratificazioni dialettali e i cambiamenti demoantropologici avvenuti nel tempo.
Nel libro “Cappella di S. Costanzo e cantoria in s. Maria della Valle” Giorgio Morelli affida la ricostruzione alle fonti storiche, che sapeva scovare negli angoli più remoti delle biblioteche o in antichi documenti di non facile lettura e interpretazione.
Questa rassegna, pur non esaustiva, non può tralasciare il libro antologico “Pagine Scannesi - Storia, Arte, Tradizioni”. Nella premessa Giorgio Morelli scrive: «Il personale, costante desiderio di conoscere la vita e la storia di Scanno nei secoli, mi ha impegnato da sempre a condurre ricerche in archivi e biblioteche pubbliche e private entro e fuori l’Abruzzo». Un lavoro ponderoso di ben 372 pagine.
Pagine che andrebbero lette a scuola ai ragazzi di Scanno, per conoscere, con i vari “racconti”, la storia delle loro origini.
Giorgio faceva una professione del tutto diversa da quella intellettuale, ma aveva la passione per la letteratura, la storia, l’antropologia. Il Seicento è il secolo che prediligeva particolarmente. Questa passione l’ha portato a impegnarsi culturalmente per il proprio paese.
Giorgio, oltre ad altri numerosi riconoscimenti, nel 1978 ricevette il “Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
Di lui si apprezzava la sua modestia e riservatezza, pur essendo un uomo di valore.
Le sue ricerche, i suoi libri, vinceranno l'oblio della morte, perché custodiranno per sempre la sua memoria.