LETTERA APERTA: "Scanno non ha mai conosciuto una precarietà, in ambito medico, come quella che si trova a vivere"

Al Signor Sindaco del Comune di Scanno
Al Signor Presidente del Consiglio Comunale
Ai Capigruppo in Consiglio Comunale
e p.c. alla dottoressa Mara Di Rienzo

Carissimi,
sono a parteciparvi quanto accadutomi qualche domenica fa, consapevole purtroppo che questa non è stata una mia esclusiva esperienza.
Raggiunto telefonicamente, verso le 19, il medico di guardia a Scanno, perché venisse a visitare mia madre, mi sono sentito rispondere che avrebbe allertato il 118.
Alla mia obiezione sul fatto che il 118 di Scanno è un’ INDIA, priva di medico, la dottoressa mi assicurava che il personale infermieristico sarebbe stato in grado di gestire l’emergenza.
Per non trovarmi come il Padron ‘Ntoni del Verga, povero cristo sballottato “ da Pilato ad Erode e da Erode a Pilato” prima di arrivare a capo del suo problema, ho tagliato corto, facendo affidamento sul “vecchio” medico di medicina generale.
Ho chiamato la dottoressa Di Rienzo, la dottoressa Mara.
Non mi dilungo sulla disponibilità, la tempestività e la professionalità dell’intervento, sembrerei adulatorio, se solamente mi limitassi alla nuda cronaca!
Quello che mi preme, invece, è segnalare che questo che è ormai diventato ordinario per tanti, troppi Scannesi, è la cifra di un’emergenza quotidiana, che sembrava ormai archiviata per sempre, con la dotazione di un’ambulanza medicalizzata del 118 e un servizio di guardia medica attiva.
Anzi! A pensarci bene, Scanno non ha mai conosciuto una precarietà, in ambito medico, come quella che si trova a vivere, neppure quando il 118 mancava del tutto e non esisteva una pista di elisoccorso.
Lo provano i ripetuti interventi, che la dottoressa Di Rienzo è stata chiamata ad effettuare nei giorni scorsi, e, permettetemelo, anche quelli di elisoccorso che si sono registrati nell’ultimo anno.
A tal proposito, se fossi stato ancora in Amministrazione, avrei chiesto alla ASL quanti dei soccorsi effettuati in elicottero erano tali da richiedere una simile procedura.
E vi invito caldamente a farlo: un’indagine in questo senso è, infatti, necessaria per valutare l’efficacia di un’ambulanza INDIA non medicalizzata, che non garantisce comunque una gestione tempestiva nel caso del c.d. quintetto della prima ora, di fronte cioè a quelle patologie tempo-dipendenti, che richiedono un intervento velocissimo per una prognosi fausta, l’intervento di un medico si intende!
Mi viene in mente una provocazione, che a ben riflettere poi tale non è!
Visti i tempi di percorrenza da Scanno all’ospedale più vicino, che è quello di Sulmona, sarebbe più logico avere un’ambulanza INDIA a Sulmona, o nei comuni immediatamente limitrofi a questa città, che a Scanno.
Perché non chiederlo ufficialmente e istituzionalmente alla ASL, alla Presidenza della Regione e all’ Assessorato Regionale alla Sanità dell’Abruzzo?
Tra le priorità programmatiche dell’attuale governo regionale c’è un’attenzione per le aree interne, con l’istituzione e l’istituzionalizzazione delle SNAI, con tanto di misure premiali come per esempio il bonus per i neoresidenti.
Chiedere quindi, a gran voce e tutti insieme, il ripristino dell’ambulanza del 118 con medico a bordo, e chiederlo per ventiquattro ore rispetto a quello diurno, che ci è stato sottratto, non può suonare come una richiesta provocatoria, atteso che le comunità interne sono, per età dei residenti, per fragilità diffuse, geograficamente e orograficamente, le più a rischio.
Nessuna politica di rilancio di queste può prescindere dalla sicurezza medica di quanti vi abitano, altrimenti sarebbe  solo demagogia e di quelle più spicciole e pericolose.
Abbiatemi Vostro!
                                                                                                                 Amedeo Fusco