Villalago Editoriali
17 Febbraio 2025, 07:01
Il lunedì del direttore
“Strada di collegamento col Piano delle Cinquemiglia”
Roberto Grossi
Giovanni Cetrone nell’intervento di ieri su questo giornale, dal titolo “Quando a Collerotondo Berta filava”, mi ha chiamato in causa, insieme a Eustachio e Pasquale, perché con i nostri giornali ci facessimo “carico di promuovere una iniziativa popolare ed apartitica per sollecitare le istituzioni a realizzare nel più breve tempo possibile una infrastruttura nevralgica per il futuro dei nostri paesi e delle nuove generazioni”.
Per Giovanni la infrastruttura nevralgica per Scanno e Villalago è “la strada di collegamento con il Piano delle Cinquemiglia”.
Caro Giovanni, la strada ci sarebbe già stata se la Provincia non avesse trovato contro il consigliere provinciale Mario Pizzola.
Sul giornale che dirigo nel n. 1, Anno1991, scrissi:
Mario Pizzola, consigliere provinciale dei Verdi, ha chiesto l'annullamento del progetto di realizzazione della strada Frattura - Altopiano delle Cinquemiglia, approvato nel 1988, dalla Provincia dell'Aquila e già finanziato per oltre due miliardi. Secondo il consigliere provinciale, quest'opera procurerebbe la distruzione di un gran numero di piante, sconvolgerebbe l'assetto idrogeologico della zona, provocando uno scempio ambientale di proporzioni enormi, con la conseguente morte ecologica di tutta l'area di Monte Genzana.
Stando così le cose, cosa rispondere a Mario Pizzola? Se l'orso, i lupi, gli uccelli rischiano di estinguersi per questa strada lunga 15 km., per carità! Lasciamo morirei nostri paesi. Facciamo tutti fagotto e andiamocene via, cosicché questi nostri fratelli del bosco, possano vivere e moltiplicarsi in pace e, come i cinghiali, distruggere i nostri orti e i nostri raccolti.
A Frattura ci sono solo poco più di 50 abitanti; Scanno si è dimezzata; Villalago è la metà della metà; ma cosa importa? È inutile cercare soluzioni che possano salvare contemporaneamente l'ambiente e noi poveri montanari, perché i Verdi, che sono maestri di ecologia, hanno già detto di no.
Noi, comunque, invitiamo l'amico Mario Pizzola a venircelo a spiegare di persona e a convincerci delle sue giuste ragioni, e, soprattutto, a farci delle proposte alternative.
La strada non venne realizzata e neppure ci furono spiegazioni, né proposte alternative da parte dell’allora Consigliere Provinciale Pizzola. La mia fu una voce isolata. Molti di noi sono andati via e i nostri paesi si sono impoveriti ancor più.
Ultimamente, come Giovanni sa, è tornata la proposta di una strada Scanno-Cinquemiglia, con un percorso diverso, che - come venne riportato nelle cronache dei giornali - “penetra dentro la Montagna Spaccata all’interno della splendida Foresta Demaniale di Chiarano Sparvera per inerpicarsi fino al suo crinale e con una galleria di oltre 2,4 Km passare dalla intatta Bocca di Chiarano alla sottostante Valle di Jovana”.
Contro questo progetto si sono schierate ventuno associazioni ambientaliste, perché, come hanno scritto, si andrebbe a sfregiare una parte consistente del paesaggio montano abruzzese ancora integro che comprende Siti di Interesse Comunitari ( SIC e ZSC ), Zone di Protezione Speciali (ZPS), aree contigue ai Parchi nazionali e Riserve naturali regionali. Tutte le specie animali dell’Appennino abruzzese, molte delle quali protette dalla Direttiva HABITAT della UE ne sarebbero gravemente impattate esponendo la nostra regione ad una più che sicura procedura di infrazione comunitaria.
Secondo me bisogna, invece, farsi sentire perché la S.P. 479 torni all’Anas, chiedendo la sua messa in sicurezza, di adeguare l’intera rete stradale di aree per la sosta temporanea dei turisti nei punti più panoramici e di parcheggi nei luoghi di interesse cultuale e artistico.
Caro Giovanni, più che dei giornali, questo è compito delle nostre due amministrazioni. r.g.