Chieti e Provincia Cronaca
12 Febbraio 2025, 07:57
Il Centro Studi Dannunziani e Patriottici depone a Chieti un mazzo di fiori per i Martiri delle Foibe
Cristiano Vignale
Nella parte bassa della città di Chieti c’è Largo dei Martiri delle Foibe, una piazzetta con annessa un’area verde, con una targa dedicata alla martire Norma Cossetto Medaglia d'Oro al Valor Civile e a tutti i martiri di questa immane tragedia che ha colpito i fratelli d’Italia delle terre dalmate, istriane e giuliane, vittime di genocidio e di pulizia etnica, uccisi e gettati nelle cavità carsiche dette Foibe, o costretti a lasciare la propria casa, la propria terra, i loro beni e i loro affetti con la sola colpa di voler continuare ad essere italiani, nonostante l’annessione, con Trattato di Parigi del 1947, di gran parte delle terre al confine orientale, alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, lo Stato comunista istituito dal Maresciallo Josip Broz detto “Tito”.
A tal proposito, il Centro Studi Dannunziani e Patriottici, fondato dal giornalista e saggista storico Cristiano Vignali e dal saggista e critico d'arte Roberto d'Amato, ha celebrato la ricorrenza del 10 febbraio in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano -dalmata e delle vicende del confine orientale d'Italia, con l'esecuzione del Silenzio da parte del Maestro Marco Vignali e legando un mazzo di fiori sull'asta della bandiera italiana sull'altare della Patria in Largo Martiri delle Foibe, tenuti in mano da un uomo (lo stesso Cristiano Vignali) e da una donna (Alessandra Di Monte che da bambina ha vissuto a Trieste), perché figurativamente rappresentano Saturnia Tellus, il nome dell'Italia in epoca romana, quando nasce politicamente la Patria Italiana con l'unione fra Italici e Romani dopo la Guerra Sociale 90 - 88 a.e.c. e dopo la Coniuratio Italica, ossia il giuramento di fedeltà degli Italici all'Imperatore Cesare Ottaviano Augusto che così diventa il primo padre della Patria.
Sulla commemorazione delle vittime delle foibe e dei profughi giuliani ha spiegato Cristiano Vignali: "Come questi uomini, donne e bambini sono stati costretti ad abbandonare la loro terra natia, portando sempre nel cuore la Patria italiana, noi abbiamo il dovere di ricordarli e onorarli, nonostante le forze politiche e i movimenti di opinione anti italiani che vorrebbero cancellare la memoria storico – identitaria di questa immane tragedia nazionale dei Martiri delle Foibe e dei profughi giuliani, la cui commemorazione va in controtendenza con le idee mondialiste della globalizzazione, perché rafforza il senso di appartenenza e identità nazionale".