Italia Interventi
5 Dicembre 2025
ORDINI PROFESSIONALI: eliminare l’obbligatorietà dell’iscrizione
Domenico Rinaldi
Gli ordini professionali nel nostro Paese sopravvivono grazie alla legge n° 897 del 25 aprile 1938, la quale modificò la legge istitutiva del 24 giugno 1923 n° 1395 che consentiva l’esercizio della professione anche a coloro che non erano iscritti agli albi. Fu così introdotta la norma in base alla quale possono esercitare la professione solo gli iscritti agli albi delle rispettive categorie mentre non possono essere iscritti e, se iscritti, devono essere cancellati, coloro che non siano di specchiata condotta morale e politica.
Una legge emanata nel clima delle leggi razziali di quel periodo. Finalizzata tra l’altro a impedire l’esercizio delle professioni agli antifascisti, agli ebrei e agli omosessuali. Una retaggio che, nonostante i diversi tentativi effettuati nel tempo nel Parlamento, non si è riusciti ancora a cancellare. Una legge che penalizza soprattutto i giovani e sulla quale il grande Luigi Einaudi ebbe così ad esprimersi: "Gli Ordini possono anche rimanere per quelli che intendono iscriversi, l’importante è che venga eliminata la obbligatorietà della iscrizione ai fini dell’esercizio professionale".
Reputo che sia arrivato il momento di porre rimedio a questa anomalia che caratterizza il nostro Paese, abrogando una norma frutto di un retaggio da tempo superato.

