Natale e Sindacato

Siamo a metà dicembre, alla fine di un anno complesso, e credo sia giusto fermarci un momento a riflettere su tre parole che per noi non sono mai astratte: lavoro, diritti, partecipazione. 
Farli vivere oggi, qui in Abruzzo, significa fare i conti con una regione che viaggia ancora a due velocità. Da un lato i grandi poli industriali e manifatturieri, dall’altro le aree interne che continuano a spopolarsi, a impoverirsi, a perdere servizi e opportunità. Una frattura che non è solo geografica, ma sociale ed economica, e che incide direttamente sulle condizioni di chi lavora. 
Il settore metalmeccanico rappresenta una colonna portante dell’economia abruzzese. È un settore che tiene insieme occupazione, competenze, innovazione, ma che vive anche forti pressioni: transizioni industriali, riorganizzazioni, aumento dei costi, incertezza. In questo contesto, il tema del salario e dei diritti torna ad essere centrale, perché il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori è stato messo duramente alla prova. 
È dentro questo quadro che va letto il recente rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Un rinnovo che non va valutato solo per le cifre, ma per il valore complessivo che esprime: la difesa della contrattazione collettiva, la tutela dei salari, l’attenzione alla sicurezza, ai tempi di vita e di lavoro, alla dignità delle persone. 
Il contratto è, ancora una volta, uno strumento di equilibrio e di giustizia sociale. È il luogo in cui si decide come viene distribuita la ricchezza prodotta, come si tengono insieme competitività e diritti, impresa e lavoro. E questo vale ancora di più in territori come il nostro, dove il lavoro stabile e tutelato è un presidio contro l’impoverimento e l’abbandono. 
Ma dobbiamo dircelo con chiarezza, tra noi: nessun rinnovo contrattuale è scontato. Ogni risultato arriva perché c’è stata partecipazione, mobilitazione, discussione, presenza nei luoghi di lavoro. Perché c’è stata una rete di delegate e delegati che hanno tenuto insieme le persone, spiegato le scelte, raccolto bisogni e aspettative. 
Per questo la partecipazione ai rinnovi contrattuali non è un passaggio formale. È l’elemento che dà forza al sindacato. Senza partecipazione il contratto si indebolisce, senza protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori la contrattazione perde peso. Partecipare significa esserci, contare, decidere insieme. 
In una fase in cui qualcuno prova a frammentare i diritti, a spingere verso rapporti individuali, a ridurre il lavoro a una variabile di costo, la contrattazione collettiva resta uno degli argini più forti contro il lavoro povero e precario. E il sindacato resta uno strumento fondamentale di rappresentanza e di coesione. 
Siamo chiamati, come delegate e delegati, a una responsabilità in più: ricostruire fiducia, soprattutto tra chi vive precarietà, tra i più giovani, tra chi pensa che tanto “non cambia nulla”. Cambia, invece, se c’è partecipazione, se c’è organizzazione, se c’è solidarietà. 
E non è casuale che questa riflessione avvenga mentre ci avviciniamo al Natale. Un tempo che richiama valori che ci appartengono profondamente: la solidarietà, la cura reciproca, il 
senso di comunità. Anche la partecipazione sindacale, in questa fase, assume un valore ancora più profondo: non è solo rivendicazione, è stare insieme, non lasciare indietro nessuno, tenere unita una comunità di lavoro. 
I diritti non sono mai definitivi, vanno difesi, rinnovati, rafforzati. E ogni rinnovo contrattuale è una scelta collettiva, un atto di responsabilità verso chi lavora oggi e verso chi lavorerà domani. 
Partecipare oggi significa costruire un futuro più giusto. Per il lavoro, per il settore metalmeccanico, per l’Abruzzo. 
Grazie a tutte e a tutti buone feste, Segreteria Uilm L'Aquila-Teramo