Le Glorie di San Martino a Scanno: la tradizione del fuoco sacro

Tutto è pronto per l’accensione a Scanno delle “Glorie di San Martino” l’antica e suggestiva manifestazione folkloristica che si svolge ogni anno a Scanno(AQ), in Abruzzo, nella sera della vigilia di San Martino, ovvero domani 10 novembre. Questo rito, che segna il passaggio dall'autunno all'inverno, affonda le sue radici in usanze precristiane legate al culto del fuoco e alla purificazione.
Le "Glorie" sono alte cataste di legna di forma  parallelepipeda, erette  nei colli di La Plaja, Cardella e San Martino che circondano il paese. La loro preparazione è un vero e proprio rito comunitario che va avanti per diverse settimane. Partecipano ragazzi e adulti alla raccolta della legna nel vicino bosco. I più esperti delle contrade l’accatastano dentro il rispettivo quadrato, disegnato da quattro palanconi alti dieci e più metri.
L’accensione avviene simultaneamente al calar delle tenebre, alle ore 18,30 del 10 Novembre. Le fiamme che s’innalzano lungo tutta la torre di legno creano uno spettacolo incandescente che illumina l'intero paese. La rivalità tra le contrade si manifesta nel tentativo di far durare e innalzare la propria fiamma il più a lungo possibile.
Sebbene la tradizione sia dedicata a San Martino di Tours (il santo della carità, famoso per aver diviso il suo mantello con un mendicante quando era un soldato romano), il rito conserva forti elementi pagani e ancestrali. San Martino a Scanno non ha né una statua, né un altare. La tradizione si avvale di un racconto leggendario che vuole che San Martino a Scanno trovasse rifugio in una grotta. La collina dove si trova è chiamata per questo Colle San Martino. 
Il fuoco ha una funzione purificatrice. Un tempo era associato alla bonifica dei campi dai residui della stagione estiva e all'allontanamento delle negatività prima dell'arrivo del gelido inverno. Con la cristianizzazione, queste usanze furono dedicate ai Santi, simbolo di condivisione e rinascita. In Abruzzo è ancora usanza accendere i fuochi la vigilia delle feste dei Santi che cadono nella stagione fredda. 
I “Glorianti”, appena le fiamme cominciano a cedere, scendono dai colli, si radunano in piazza per discutere sulla “Gloria” più bella in altezza, in accensione e durata delle fiamme.
Uno dei quattro palanconi, spento il fuoco, verrà portato all’ultima coppia sposata entro l’anno come augurio d’amore e di fertilità.
È ancora in uso la “Pizza di San Martino” a base di farina di mais, noci, fichi, mela renetta. Nell’impasto vengono inserite delle monete per la gioia dei bambini.
Al di là delle trasformazioni, pur marcate, resta la festa popolare più sentita. È un appuntamento che coinvolge tutto il paese e mantiene un’intensa carica di aggregazione.