Abruzzo Ambiente
23 Novembre 2025
Sempre più frequenti in Abruzzo gli orsi in aree esterne al Parco Nazionale
Franco Zunino, segretario IW
In Abruzzo gli avvistamenti di orsi in aree esterne al Parco Nazionale storico si fanno sempre più frequenti, ma per le autorità tutto è normale, ed anzi questi sbandamenti di una popolazione sempre più residuale anziché essere segno di grave minaccia alla loro incolumità e sopravvivenza della popolazione, viene spiegata quale fosse il raggiungimento di un successo! Come se Ermino Sipari quando volle far istituire il Parco per salvare l’Orso marsicano avesse in realtà voluto creare l’opportunità affinché l’orso si espandesse in tutto l’Appennino!
L’orsa “Bambina” (ripetiamo per l’ennesima volta: che stupidaggine questo dare nomi umani a degli animali selvatici!), la cui area di vita era sempre stata l’area di Scontrone (ai limiti orientali del Parco d’Abruzzo) si è spostava sul versante sud-est della Majella, girovagando in lungo e in largo. Ma per le autorità del Parco d’Abruzzo questo è fatto positivo, perché è segno di allargamento dell’area di vita dell’orso marsicano!
Peccato che più gli orsi si allargano più si disperdono, più vanno ad occupare aree a rischio per la loro sopravvivenza, e più si allungano le distanze tra gli individui, riducendo la possibilità riproduttiva. Come mai avvengono questi sbandamenti nessuno se lo chiede. Eppure una ragione deve pur esserci, visto che non è l’aumentata densità di orsi nella sua “core area” di habitat storico a giustificarli (come dovrebbe essere secondo tutti gli studi scientifici sulla grande fauna). Invece No, per le autorità, cieche e sorde, tutto va bene, tutto rientra nella norma (la loro!) e i segnali sono positivi! Peccato che lo siano solo perché lo sostengono loro, non perché la cosa sia provata!

