LA STATUA DEL “PASTORE ERRANTE” DI SCANNO È ANCORA IN PIAZZA CODACCHIOLA

Capitando ieri mattina a Scanno, sono andato alla “Codacchiola” per vedere se la statua del pastore era ancora lì. C’era! E non mi è sembrato che gli dispiacesse, ma neppure alla piazza stessa che mi è parsa orgogliosa di avere un’opera d’arte, che contribuisce a darle l’importanza che merita, essendoci già due palazzi antichi come Palazzo Parente e quello Serafini col bel portale scolpito in pietra, sormontato da una finestra rettangolare in un “fastigio barocco” e al di sopra del concio di chiave tre puttini scolpiti a rilievo. E più in là la Fontana del Pisciarello, che racconta la storia delle donne di Scanno.
Si auspica che la “Codacchiola” torni ad essere la piazza degli incontri letterari, delle manifestazioni culturali, come avveniva col “Premio Scanno” e ancor prima con “La settimana scannese”. Ha il vantaggio di avere a qualche centinaio di metri un vasto parcheggio. Per questo dovrebbe divenire per i visitatori la porta d’ingresso al centro storico. E la statua del Pastore, simbolo identitario del popolo di Scanno, ci sta benissimo.
Non lo dico per andare a favore o contro qualcuno, ma perché sono convinto di questo.
Come ho scritto in altra occasione si costruiscono prima le piazze e poi si mettono le statue. La statua del pastore, pur nella sua perfezione artistica, non ha una piazza nel centro storico di Scanno per la sua imponenza. E non merita, a mio modestissimo parere, neppure di essere posta al Piazzale della Seggiovia. 
Mentre ero alla “Codacchiola" qualcuno, venendomi vicino si è fermato ad osservarla, ci ha pensato un po’ e poi ha detto che lì starebbe bene se non ci fossero i gradini. Ho risposto che questi non sono un problema, perché se si decidesse di lasciarla lì, occorrerebbe ridisegnare tutto lo spazio occupato dalla statua per armonizzarlo con l’esistente.
Con qualcun altro si è parlato del referendum consultivo che ha dato la scelta del luogo alla Piazza Ciancarelli. Ci siamo trovati d’accordo che a decidere dev’essere la Giunta comunale, sentito il parere di persone esperte nella materia e tenendo conto del parere della Soprintendenza che ha sostenuto  (ne riporto il testo) che “La collocazione della statua nella Piazza Ciancarelli in posizione baricentrica creerebbe una emergenza monumentale ex novo che attraendo lo sguardo dell’osservatore modificherebbe la valenza dello spazio pre-esistente, determinandone la percezione in funzione del monumento, e inficiandone il carattere a suo modo perfetto e la stratificazione storica”.
Un signore, trovandosi a passare, alla mia domanda dove bisognerebbe porre la statua, ha risposto che la scelta del luogo spetta alla Giunta comunale, eletta per decidere e non per sottostare a un discutibile “referendum”.   
- E in questa piazza sta bene?
- Sì! non dà fastidio a nessuno. L’essenziale è risolvere il problema dei gradini. E il Sindaco decida e non rimanga indifferente a prendere decisioni, altrimenti saranno gli altri a fare quello che hanno già deciso. 
Osservo di nuovo il “Pastore errante”, aggettivo non offensivo, ripreso dal titolo di una bella poesia di Giacomo Leopardi. E poi vado via. 
Lo seguirò, per darne conto ai lettori, anche negli altri luoghi dove sarà portato.